Le Borse vanno giù, il dollaro crolla, i mercati soffrono. Solitamente, i mercati “scontano” i provvedimenti già prima che questi vengano presi, ma questa volta, con i dazi decisi da Donald Trump, nonostante fossero annunciati da tempo, le cose non stanno andando in questo senso. Anzi. I mercati finanziari soffrono e i titoli dei giornali hanno parlato a più riprese di “crollo”, valori “bruciati” e così via. I termini, a volte, vanno oltre la realtà, nel senso che all’ondata di vendite a cui stiamo assistendo nelle Borse di mezzo mondo fa da contraltare chiaramente qualcuno che acquista, ma le cessioni fanno scendere il valore dei titoli azionari ed è ciò che si sta registrando nelle ultime settimane.

L’oro

Cosa fare, dunque, in questa situazione? Se lo chiedono gli investitori ma anche i risparmiatori che affidano i propri soldi alle banche, ai fondi e alle assicurazioni per ottenere rendimenti interessanti. Intanto, la prima regola è proprio quella di non fare nulla, o meglio non farsi prendere dal panico e dalla fretta. Bisogna attendere, studiare ciò che accade, capire dove tira il vento e poi agire, magari cercando quelli che in gergo vengono chiamati “beni o investimenti rifugio”. A iniziare dall’oro, la cui valutazione nei giorni scorsi ha toccato la quota record di 3.160 dollari l’oncia. Il metallo giallo viene considerato un bene su cui investire per antonomasia quando i mercati sono particolarmente volubili. E lo si può fare in due modi: o acquistando direttamente il metallo oppure titoli e fondi legati proprio al mercato dell’oro e che replicano in qualche modo le sue quotazioni.

Mercato immobiliare

Donald Trump, con la sua politica protezionistica, potrebbe fare un favore a chi si occupa del mercato immobiliare (lo stesso presidente degli Stati Uniti è un immobiliarista). Chiaramente molto dipenderà da quanto la situazione attuale impatterà sull’economia reale, per esempio facendo crescere i prezzi. Però due dati potrebbero essere rilevanti: in primo luogo, il fatto che il caos scatenato sui mercati potrebbe convincere sia la Fed, la banca centrale americana, che la Bce, quella europea, a ridurre ulteriormente i tassi (proprio in questi giorni si parla del possibile sorpasso del variabile rispetto al fitto sul fronte della convenienza). Il che avrebbe un riflesso sul costo del denaro e dei mutui. Quindi, con prestiti meno cari, l’acquisto delle abitazioni e proprio il mattone come bene rifugio potrebbe essere stimolato, facendo crescere il valore degli immobili nel lungo periodo. Secondo Scenari immobiliari, uno dei maggiori osservatori del settore, le compravendite nel 2025 potrebbero crescere fino a quota 770mila unità nel nostro Paese, con un incremento dei prezzi che va dal 4-5% nelle grandi città al 2,5% nelle altre aree del Paese. Sia Irs che Euribor, i due indici di riferimento per i mutui a tasso fisso e variabile, dovrebbero scendere e restare stabilmente bassi per circa due anni, è la previsione degli analisti di settore.

Le valute

Altro comparto che potrebbe rappresentare una buona occasione di investimento, in questo caso, è quello che riguarda i cambi monetari. Il dollaro potrebbe essere la valuta più debole. Anzi, alcune teorie raccontano proprio che tra gli scopi di Donald Trump e dei suoi consiglieri economici ci sia proprio quello di ridurre il peso del dollaro nel lungo periodo, svalutandolo e aumentando così l’attrattività del mercato americano per esportare in altri continenti, riequilibrando a favore degli Usa la bilancia commerciale. Peraltro, il dollaro è sempre stata la valuta in assoluto più stabile nel tempo e proprio per questo, in passato, utilizzata come bene rifugio. Se non sarà così anche questa volta, ci si potrà rivolgere ad altri mercati. Per esempio, secondo alcuni analisti, il franco svizzero e lo yen giapponese, in questo frangente, potrebbero mantenere il loro valore piuttosto stabile. Il primo è senza dubbio frutto del fatto che l’economia elvetica è solida così come la sua economia, tanto più che il governo Svizzero difficilmente si farà coinvolgere in una possibile escalation sui dazi, almeno a sentire le notizie che arrivano da Zurigo e Ginevra. Nel caso dello Yen, invece, l’attuale debolezza lo rende appetibile per il futuro. I rendimenti dei titoli a breve termine e dei fondi o Etf monetari legati a queste due valute sono estremamente bassi e quindi potrebbero crescere nei prossimi mesi.

Titoli di Stato

Un’altra alternativa per dormire sonni tranquilli sono poi i famosi Btp. Non si tratta, per chi fa questa scelta, di giocare in difesa. La questione è diversa. I titoli di Stato offrono rendimenti sicuri e in questa fase i balzi di volatilità registrati ad esempio dai Bund tedeschi ne hanno fatto crescere il valore con rendimenti intorno al 3%. Le ultime emissioni di Buoni del tesoro pluriennali italiani assicuravano rendimenti sempre intorno al 2,5 o 3%. Peraltro l’Italia è stata storicamente un buon pagatore, nel senso che le cedole vengono staccate con regolarità e, nonostante il debito alto, assicura a chi investe buoni ritorni.

Fondi pensione e assicurazioni

Un’altra opzione per trovare una collocazione sicura ai risparmi, in questo momento, potrebbe essere rappresentata dai fondi pensione e dai piani di accumulo, strumenti spesso gestiti dalle compagnie assicurative o da società specializzate. “I fondi pensione sono gestiti come investitori di lungo termine e operano secondo piani di investimento improntati alla prudenza, con la minimizzazione del rischio e la diversificazione degli impieghi”, ha spiegato all’Ansa il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello. Questo strumento finanziario, utile per integrare quanto messo da parte durante una vita di lavoro, conta 289 unità in Italia, secondo la Covip, l’autorità di vigilanza del settore, e vale il 5,4% del Pil. Molti, in questo momento, stanno spostando i loro investimenti dall’azionario all’obbligazionario e ai mercati valutari proprio per affrontare al meglio le turbolenze mondiali.

Non muoversi

In ogni caso, quando le Borse vanno male non è mai una buona idea agitarsi troppo. Meglio attendere anche perché storicamente i mercati nel lungo periodo sono sempre cresciuti, superando le turbolenze momentanee. Inoltre, in un’ottica difensiva si può pensare di scegliere azioni che assicurano un alto dividendo, pur sacrificando la volatilità che porta a favorire gli amanti del trading. In ogni caso, prendere decisioni avventate, determinate dal panico che si vive sui mercati in questo momento, non è la cosa giusta. Meglio fare un bel respiro, ragionare con calma e poi decidere, seguendo magari i consigli di un gestore che ci faccia guadagnare, anche a ritmi lenti, ma senza cadere nella trappola delle decisioni affrettate.

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