I custodi delle antiche viti nel cuore del Mandrolisai
L’appassionante progetto vitivinicolo curato dall’Istituto Agrario di Sorgono e Agris SardegnaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Dal Mandrolisai un’appassionante sfida che affonda le sue radici nella grande tradizione vitivinicola del territorio. In campo, protagoniste, troviamo una scuola: l’Istituto Agrario di Sorgono. E al suo fianco l’agenzia regionale di ricerca Agris con i suoi esperti. Un’interessante collaborazione che coinvolge studenti, docenti, enologi e agronomi oltre a diversi imprenditori del territorio. Teatro strategico del progetto, partito lo scorso anno, sono la nuovissima Cantina didattica dell’Istituto e un vigneto sperimentale oltre ai 4 ettari di vigna già in produzione per il cosiddetto vino della scuola. «La collaborazione tra l’Istituto Agrario e l’Agenzia Agris ha come obiettivo principale la formazione professionale degli studenti e lo studio e valorizzazione delle varietà autoctone di questo territorio così come il monitoraggio del Campo collezione realizzato per preservare il materiale futuro di propagazione», spiega il responsabile scientifico del progetto Luca Demelas, enologo e ricercatore di Agris.
IL CONVEGNO A fine novembre nella sede dell’Istituto Agrario di Sorgono si è svolto il convegno “Fra viti e vini della Sardegna in un mondo di bollicine” durante il quale sono stati presentati sia il sistema di vinificazione 4.0 della Cantina didattica dell’Istituto sia anche i risultati della ricerca “Akinas Spinov” condotta da Agris Sardegna, relativa alla spumantizzazione di uve di vitigni autoctoni sardi. «La scuola infatti lo scorso anno ha potenziato la Cantina, impianto che già faceva parte del suo patrimonio, con l’acquisto di nuovi contenitori 4.0, super tecnologici e con i quali stiamo già lavorando», aggiunge Demelas. «Queste vasche sono tutte computerizzate, hanno una tecnologia avanzata che ci premette di seguire da remoto il controllo delle temperature o in generale le diverse fasi della vinificazione». Nella prima parte del convegno Andrea Uliva della Parsec, ditta fornitrice dell’impianto di vinificazione, ha descritto i sistemi avanzati di gestione del processo di vinificazione evidenziando sia i vantaggi gestionali che quelli qualitativi sul vino che è possibile ottenere. Subito dopo i ricercatori di Agris, Gianni Lovicu, Luca Demelas e Dario Campus, hanno presentato il processo di ricerca e i risultati ottenuti completando la discussione con l’assaggio dei vini-prototipi. La stretta collaborazione dell’Istituto agrario con Agris, coordinata dall’enologo Demelas che supporta l’Istituto nella formazione professionale degli studenti, si è poi ampliata anche grazie al recente impianto di un vigneto sperimentale «che ha come obiettivo la sperimentazione nei processi di vinificazione, e nel futuro potrà fornire materiali di propagazione certificati», spiega lo stesso responsabile scientifico Demelas.
CUSTODI DELLE VITI «Il vigneto sperimentale di Sorgono, in qualche modo può avvicinarsi per tipologia al Campo sperimentale di Illorai. Il nostro lavoro è finalizzato principalmente alla salvaguardia e valorizzazione di vitigni autoctoni, in particolare quelli presenti in questo territorio. Abbiamo quindi spostato una parte del vecchio impianto di Illorai a Sorgono per rivitalizzare il vigneto di circa 25 anni, ma anche perché a 700 metri sul livello del mare, è questa la quota dei campi di Sorgono, non si sviluppano le virosi». I vitigni sono Cannonau, provenienti da Mamoiada, Orgosolo, Oliena; Bovale sardo Muristellu del Mandrolisai; Monica del Mandrolisai e Monica di Orroli; la Granatza, la vernaccina del Mandrolisai. Insomma una banca viticola della memoria accudita dai custodi dei vitigni. Tecnici e vignaioli designati ufficialmente per la salvaguardia di queste piante che nel futuro, appunto, dovranno assicurare il materiale per nuove vigne. «L’attività prevista dal progetto non riguarda solo l’aspetto viticolo ma anche quello vinicolo. Con quella stessa uva faremo attività con le micro vinificazioni. Insegneremo ai ragazzi come vinificare». Si comincia a produrre un vino Doc (Mandrolisa) e un vino Igt. Poi arriveranno i bianchi, i rosati e lo spumante. Oggi la scuola produce un vino sfuso, in collaborazione con la cantina sociale di Sorgono. C’è un grande progetto nel cuore della Sardegna, dunque, dove la sapienza vitivinicola di tante famiglie ha tramandato un immenso tesoro. Oggi quell’eredità si arricchisce di importanti contenuti e tanta passione per proseguire una tradizione antica e unica.