Ad ogni latitudine il 26 giugno si celebra la giornata mondiale del cane in ufficio. «L’evento è nato nel 1996 nel Regno Unito grazie all’interessamento dell’associazione Pet Sitters International», annota il sito giornatamondiale.it. Da allora in Italia plotoni di proprietari sperano in una legge che disciplini un’abitudine che porta con sé un certo numero di effetti benefici.

I vantaggi

«Lavorare tenendo vicino il proprio cane migliora l’umore aumentando la produttività, elimina la fissità del pensiero, favorisce relazioni sincere incrementando il dialogo», spiegano molti responsabili aziendali che hanno sperimentato la pratica. Lindsay Bumps, che lavora in Vermont nella sede principale di Ben & Jerry’s, società per la produzione di gelato, ha raccontato al Financial Times che la pratica è otmai consolidata: «I cani dei dipendenti che lavorano in presenza restano perlopiù negli uffici o nelle postazioni di lavoro dei proprietari, dove vengono rinchiusi con dei cancelletti simili a quelli che impediscono ai bambini di salire o scendere dalle scale, per evitare che si avvicinino alle aree comuni o che disturbino troppo».

I consigli

L’Ansa ha intervistato una serie di esperti che hanno messo a punto una lista di suggerimenti azzera problemi. Eccoli.

1) «Riservargli un angolo dedicato, anche se il nostro ufficio non è molto grande. Dobbiamo pensare di portare con noi anche la sua cuccia, o comunque un telo che conosce e del quale riesce a riconoscere l’odore. Meglio, poi, se il suo angolino lo si prepara a vista di proprietario, con una ciotola d’acqua e qualche croccantino, in un luogo tranquillo e non di transito. Se il nostro amico a quattro zampe è poi abituato ad avere qualche pupazzo o giochino, è sempre meglio portarlo con noi, così da ricreare anche in ufficio lo stesso ambiente che lui ha già a casa».
2) «Ci vuole attenzione da porre nel caso ci siano più cani che condividono lo stesso ambiente, stabile o ufficio. Sarà opportuno farli conoscere prima, magari con una passeggiata insieme e verificare che nessuno di loro sia a disagio, in tensione oppure eccitato dalla presenza degli altri. Inoltre, se si dovesse offrire uno snack, sarà bene evitare troppa vicinanza tra di loro, potrebbe provocare qualche ringhio o tensione per una naturale possessività rispetto a qualcosa che non si mangia tutti i giorni».
3) «Se il nostro cane è particolarmente vispo, portiamo qualche masticabile naturale o gioco di attivazione mentale. Se abbiamo un cucciolo, o comunque un cane particolarmente attivo, possiamo pensare di portare con noi anche qualche masticabile di tipo naturale, come ad esempio il corno di cervo, il legno di caffè o ulivo, la radice di erica, oppure snack di carne (orecchie e nasi di maiale, manzo, zampe di gallina) o di pesce. Questo lo aiuterà a scaricare con la masticazione un eventuale nervosismo e a rilassarsi. Esistono anche giochi di attivazione mentale, utili per tenere il cane impegnato per un po’, senza esagerare e solo in nostra presenza. Bisogna sempre ricordare che il cane si stanca maggiormente quando viene stimolato mentalmente (rispetto a stimoli fisici), quindi un’attività mentale di mezz’ora lo stancherà maggiormente rispetto ad una passeggiata al parco, che comunque non deve mai mancare».
4) «Anche se il nostro cucciolo è carino, non bisogna farlo “spupazzare” da tutti i colleghi se lui non vuole. Ci sono cani che amano essere accarezzati e coccolati e cani invece più schivi e diffidenti. Ogni padrone conosce il carattere del proprio e si comporta di conseguenza, ma spesso le persone per strada vedono un batuffolo peloso e non riescono a resistere allo stimolo di accarezzarlo e coccolarlo. Questo ovviamente può capitare anche in ufficio e viene fatto spesso in buona fede. Bisogna però spiegare ai colleghi che il cane magari non ama essere maneggiato e che se ci si avvicina bisogna farlo con alcune accortezze (non toccargli la testa ma in punti per lui piacevoli, come ad esempio sotto al mento o sul petto), rispettando le sue ore di riposo».
5) «Ritagliamoci del tempo per fargli fare quattro passi. Anche se siamo impegnati in call o riunioni, non bisogna mai rinunciare alla passeggiata quotidiana. La nostra agenda sarà preziosa: come appuntiamo scadenze, impegni o call, prevediamo un allarme per non distrarci e prevedere l’uscita con il nostro amico a quattro zampe: farà bene a lui e anche a noi per fare una pausa ai nostri occhi e un po’ di sano movimento».
6) «Se vediamo che il cane in ufficio non è a suo agio, non portiamolo più. È vero che se non abbiamo un dog sitter o se c’è un’urgenza e non sappiamo cosa fare dobbiamo portare il nostro amico in ufficio per forza. Se però vediamo che non si trova bene, mostra agitazione, non riesce a trovare una sua postazione, non mangia, non beve dobbiamo pensare di non portarlo più con noi, evidentemente non si trova a suo agio».

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