I suoi centenari suonano il pianoforte, vanno in bicicletta, bevono vino, passeggiano nel bosco, ridono. La longevità raccontata dagli scatti di Daniela Zedda ha fatto tappa nelle viuzze di Villa Sant’Antonio, un piccolo paese nel cuore della Marmilla, terra che ormai da anni rappresenta un punto di riferimento per tutti gli appassionati di fotografia. Anche quest’anno  quest’angolo dell’Isola ha ospitato festival, workshop, mostre e una rassegna tutta al femminile.

I promotori

Lino Zedda, presidente del Consorzio delle due Giare, ente promotore dell’iniziativa spiega che si tratta «di un progetto fotografico firmato da sole donne, sarde, “Fotografe in Marmilla”, con la partecipazione di Giusy Calia, Rosi Giua, Anna Marceddu, Myriam Meloni, Gloria Musa con Sabrina Oppo, Francesca Randi, Giulia Sale, Alessandra Sarritzu e Daniela Zedda. Le fotografe e artiste sarde espongono una selezione dai loro lavori professionali, rispettivamente nei comuni di Albagiara, Baradili, Baressa, Curcuris, Gonnosnò, Senis, Sini, Villa Sant’Antonio e Villa Verde».

La rassegna

Alfano Miglietti, Giulia Aromando, Sonia Borsto, Efisio Carbone, Mariolina Cosseddu, Ivo Serafino Fenu, Chiara Manca e Anna Rita Punzo, hanno curato i testi dei cataloghi. «La scelta delle persone da chiamare – spiega Ligios – è stata condotta unicamente dall’intento di attingere dalle due principali classificazioni del linguaggio fotografico, peraltro per nulla rigide: quella del reportage e quella delle arti visive. La selezione operata da ciascuna autrice è stata supportata dalla collaborazione di una curatrice o di un curatore, che per l’occasione ha scritto un testo di accompagnamento alle immagini in esposizione».

Mostre nei paesi

Le mostre sono state allestite nei paesi della Marmilla che hanno aderito all’iniziativa. Tra questi anche Villa Sant’Antonio, dove sono state esposte le foto di Deniela Zedda. L’esposizione intitolata “Quanta strada nei miei sandali” propone i ritratti di numerosi centenari sardi realizzati dalla grande fotografa cagliaritana, scomparsa recentemente. Si tratta di un progetto di qualche anno fa. Una serie di immagini che esaltano lo stile della reporter cagliaritana, storica collaboratrice de L’Unione Sarda, autrice di numerose pubblicazioni, di esposizioni personali e collettive. «Ognuno di questi ritratti – scrive Francesca Alfano Miglietti nell’introduzione del catalogo pubblicato da Soter -  riesce a farci sentire in presenza di queste persone. Lo sguardo vivo e l’operosità del loro fare, ci coinvolgono in  “un idioma impossibile in cui ogni cosa, ogni pietra, ogni uccello e ogni ramo avesse un nome proprio” (Borges). Un circuito di scambi simbolici. Dei bei visi che raccontano delle belle storie, e un orizzonte in cui sembra essere esistito veramente il silenzio. Il carattere segna il volto di ognuno dei protagonisti e tutti sembrano sul punto di raccontare una storia, di intessere una relazione. Che significa fotografare? Per Daniela Zedda significa tradurre in fotografia la personalità e non un’espressione, coglierne l’essenza vitale o la malinconia, in ogni caso, è sempre il risultato di un’alchimia complessa in cui giocano curiosità, rispetto, capacità di introspezione e possibili affinità esistenziali. Per Daniela la storia di ogni foto è la storia di un incontro unico e irripetibile che diviene, appunto, un ritratto». Il progetto “Quanta strada nei miei sandali” racconta le storia di Filomena, Tatiana, Giovanna, Giulio, Pasqualina, Adolfino, Peppino, Igino, Rita, Giacobba, Angelo, Giuseppe, Paolo, Rosa, Anna, Caterina, Giovanna Maria Nevina, Vittorio e Aldo.

Guido Harari a Mogoro

Sempre in Marmilla, a Mogoro, fino al 7 gennaio si può visitare la mostra di Guido Harari allestita nelle strade del centro storico nell’ambito del festival BìFoto. L’esposizione è stata inaugurata il 16 giugno scorso. In quella circostanza era presente anche il famoso fotografo milanese che ha immortalato le grandi stelle della musica internazionale.

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