Studiare lingue e comunicazione, specializzarsi all'estero e restare folgorata da due mondi all'apparenza diversi: fotografia e food. Marcella Murtas, 35 anni, di Oristano, è riuscita in una duplice impresa. Ha messo insieme le sue passioni e ne ha fatto il suo lavoro. Che le consente di vivere, e bene, a Londra dove ha traslocato sette anni fa e dove ha conosciuto Domenico Di Bucchianico, abruzzese, il suo compagno, appassionato - manco a dirlo - dello stesso mondo. Così hanno dato vita a una piattaforma online: si chiama Dedycated e propone corsi - a pagamento e gratuiti - per i creativi bartender, dedicato a cocktail e preparazioni alcol free.

Il telefono restituisce una voce allegra dal marcato accento sardo che evidentemente i lunghi trascorsi all'estero non riescono a scalfire. "Neanche un po'". Sorride Marcella Murtas e racconta il suo percorso di vita e lavorativo. "Dopo la laurea a Cagliari in Lingue e Culture europee ed extraeuropee mi sono trasferita in Spagna, a Barcellona, per tre anni dove ho prima seguito uno stage alla reception di un hotel e poi ho lavorato come coordinatrice in un ristorante. Ho poi traslocato a Londra nel 2014 per lavorare nei cinque stelle lusso con esperienza più recente al Ritz Hotel". E lì ha capito. "Mi piaceva il mondo del food e del drink a livello estetico". La passione per la fotografia c'era da sempre e in men che non si dica ha costruito il suo futuro. "L'hospitality è un settore nel quale mi è subito piaciuto lavorare, allora ho cercato di avvicinarlo alla fotografia. Ho seguito diversi corsi e continuo a farlo anche ora che vivo a Londra". E proprio nel Regno Unito l'anno scorso la Saatchi Gallery le ha assegnato il primo premio riservato alla competition fotografica per il suo scatto Pere caramellate.

"E' importante la composizione del cibo ma anche la sua presentazione". Per non parlare del menu, inteso come carta. "Negli hotel cinque stelle lusso vengono cambiati due volte al giorno, c'è un'attenzione maniacale per il particolare". E dietro c'è il lavoro di Marcella Murtas. "Esiste un'estetica del menu che conta sulla scrittura, sulla pignoleria e l'attenzione al dettaglio. In questo modo si fa percepire al cliente l'importanza di quello che gli viene servito". E lei che all'inizio della carriera ha lavorato come coordinatrice al ristorante di un hotel di lusso sa quanto la clientela possa essere esigente.

"Lavoro anche per brand esterni, ristoranti londinesi o cantine di vini pregiati". Prima della pandemia aveva un contatto con un'azienda francese produttrice di succhi di frutta dai prezzi stellari da vendere negli alberghi di tutto il mondo, era in programma un viaggio in Asia. "Non è saltato, è solo slittato". E siccome tutto questo non basta c'è anche il personal brand: "Lavoriamo online ma anche di presenza, sul web troviamo i clienti e poi ci si deve incontrare per forza. Certo, è un lavoro che sempre più si svolge on line e durante la pandemia questo ci ha aiutato molto perché abbiamo, sì, rallentato ma mai smesso, anche se molti hotel e ristoranti erano chiusi". Viva la rete, allora. "Nel periodo storico in cui ci troviamo è importante per tutti i tipi di business stare on line. Non solo i grandi hotel e i ristoranti famosi ma anche i piccoli che fanno ristorazione o bar: mostrare una bella gallery sui social attira il cliente". Basti dare uno sguardo alle foto pubblicate sul suo profilo Instagram per farsi immediatamente un'idea molto precisa (e golosa). Ma quel che più conta è la sua creatura. "Dedycated (www.dedycated.net) è una piattaforma online di e-learning per bartenders che ho fondato nel 2017 col mio compagno, ex senior bartender del Ritz Hotel di Londra. Curo l'aspetto fotografico e di drink styling". L'idea è quella di formare chi è creativo e ha voglia di imparare nel campo del cocktail senza alcol.

Tra un drink e l'altro, un piatto e l'altro, uno scatto e l'altro Marcella Murtas ha però il tempo per pensare alla sua Sardegna. "Nostalgia? Eh… vabbè, io ho trovato a Londra la mia dimensione e poi torno di frequente a casa… certo, quella è la mia terra ma essendo isolani siamo viandanti. In agosto sono stata cinque giorni sull'Isola dove non tornavo dal novembre scorso, ora però ho in programma un soggiorno più lungo a settembre. Speriamo bene". Il riferimento alla recrudescenza della pandemia è affatto casuale.
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