Le bollette elettriche non ci fanno dormire la notte (ogni famiglia secondo i dati dell’Arera tra gas e luce ha speso nell’ultimo anno oltre 3000 euro), il Governo riesce a far approvare una Finanziaria in cui due terzi dei fondi va a coprire gli aumenti del prezzo dell’energia, soprattutto elettricità e gas, eppure in Sardegna ci sono dei momenti in cui l’elettricità prodotta vale zero. Non è un’allucinazione, ma la constatazione di una delle tante storture del nostro sistema elettrico che penalizza la Sardegna e più in generale il Paese. E sulle quali il Governo Meloni dovrà intervenire se vuole evitare che i problemi attuali, anche alla luce della crisi energetica globale, diventino cronici.

Il fenomeno

Alcune testate economiche, negli ultimi mesi, hanno più volte segnalato il fenomeno: “Sardegna, prezzo dell’energia a zero”. Detto così non sembra chissà quale notizia, visto che in un mercato in cui le contrattazioni sono costanti, addirittura con il prezzo che varia ora per ora, può succedere. Tuttavia, è utile capire cosa c’è dietro questo fenomeno e perché soprattutto i consumatori non si accorgono dei possibili ribassi nelle contrattazioni. Insomma, cosa significa?

I numeri

Nello scorso mese di novembre, se si va a spulciare il sito del Gme, il gestore del mercato elettrico, si nota che il fenomeno del prezzo zero per acquistare un megawatt di energia non è sporadico. È accaduto più volte, in Sardegna ma anche in Sicilia, a Malta e in Grecia per essere precisi. Il 22 novembre, ad esempio, nelle ore centrali della giornata, dalle 9 e fino alle 16, per acquistare un megawatt di energia prodotta in Sardegna non si doveva pagare neanche un euro, mentre qualche ora prima il prezzo navigava intorno ai 3 euro a megawatt. In sostanza, per l’energia prodotta in Sardegna e immessa in rete non c’era domanda: nessun acquirente. Per cui il prezzo era pari a zero. Vuol dire che l’offerta di energia in quel momento è talmente superiore al nostro fabbisogno che non si trova un acquirente disposto a sborsare un euro per avere un megawatt di elettricità prodotta in Sardegna, spiegano gli esperti del mercato e di trading.

I meccanismi

Va detto, a questo proposito, che i meccanismi di formazione del prezzo dell’energia elettrica sono multiformi e spesso il costo è molto variabile, nel senso che poche ore prima, come si evince anche dai dati del Gme, il valore è arrivato a oltre 200 euro a megawatt per poi scendere a zero. Quello che pesa, chiaramente, è proprio questa oscillazione. “Non c’è una stabilizzazione del prezzo per cui a volte accade che la domanda è talmente bassa e l’offerta alta per cui il prezzo finisce per essere pari a zero”, spiega Gianluigi Mele, fondatore e ceo di Whitenergy, società che si occupa di efficienza energetica.

Potrebbe essere accaduto, ad esempio, che quel giorno fosse particolarmente caldo e con tanto sole per cui non era richiesto un quantitativo di elettricità alto e quindi il prezzo sia sceso fino a toccare lo zero. Certo è che, purtroppo, questo non si traduce in un risparmio per le famiglie sarde.

I costi per il consumatore

Il mercato energetico nel nostro Paese, infatti, è governato da meccanismi che poi portano alla formazione del cosiddetto Prezzo unico nazionale (Pun) che è la base di riferimento per le tariffe elettriche. In altre parole, se anche un consumatore vive in una zona, come la Sardegna, in cui si scambia elettricità in un determinato momento a prezzo zero, pagherà la fornitura sulla base di un valore che è determinato dall’insieme delle valutazioni nelle aree di produzione di tutto il territorio nazionale. E questo dunque avviene anche se in Sardegna si produce più energia di quella necessaria, grazie magari alla presenza di molti impianti. Il vantaggio, per ora, è praticamente inesistente. A meno che il legislatore, d’ora in avanti, non ponga rimedio a questa stortura con interventi normativi che modifichino le caratteristiche di formazione del prezzo dell’energia. Una soluzione, inoltre, potrebbe essere quella delle comunità energetiche, in cui il baratto e lo scambio di energia in realtà è più frequente e crea maggiore efficienza, facendo risparmiare sugli acquisti ed evitando dunque di comprare energia sulla base del Pun, il prezzo unico nazionale.

Insomma, il fenomeno del prezzo zero per un megawatt di energia non è isolato, ma pone un problema: se si produce a costo zero perché questo meccanismo non si riflette sul prezzo di acquisto zonale? Una stortura a cui bisogna porre rimedio.

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