Energia, ma quanto mi costi? No, non è la solita domanda retorica, ma una questione reale: già, perché il problema è che capire quanto davvero stiamo pagando i Kilowattora e il gas per il riscaldamento, renderebbe necessario un corso di laurea apposito. Lo è soprattutto ora, con l’invasione russa in Ucraina, che tra ragioni reali e pura speculazione ha reso molto volatili le tariffe per l’energia legata al gas. A salvarci è solo Giove, che ci ha regalato un autunno e un inizio d’inverno assai miti: una pessima notizia per il mondo, considerato che questo clima è figlio dell’effetto serra e quindi nipote dell’inquinamento, ma soprattutto una pessima notizia per Putin, a caccia di soldi per finanziare la sua guerra contro Kiev. Per contro, le temperature oltre la media stagionale stanno consentendo al dittatore russo di vendere solo una frazione del gas che si aspettava di immettere sul mercato, oltretutto a prezzi folli.

Tornando alle bollette, è assai arduo imparare a leggere davvero una fattura per l’energia elettrica o per le forniture di gas per il riscaldamento: sono incomprensibili, ancor di più quelle che passano per il contatore dei Kilowatt elettrici, eppure è proprio l’energia a divorare la gran parte del reddito delle famiglie.

Proprio per questo motivo chi studia questo settore, come ad esempio l’alleanza tra il sito internet Sostariffe.it e Segugio.it, avanza una proposta: «È abbastanza paradossale che proprio i prodotti più diffusi in assoluto e che hanno subito i rincari peggiori per i consumatori», commenta Paolo Benazzi, responsabile del settore Utilities dei due portali web, «abbiano la bolletta meno comprensibile. Molte famiglie oggi potrebbero trovarsi nella condizione di non capire il prezzo che stanno pagando proprio sulla voce di spesa più alta del bilancio familiare».

E allora, sostengono da Sostariffe.it e Segugio.it, a risolvere il problema potrebbe essere «schematizzare le tre informazioni chiave nella prima pagina di ogni bolletta, in modo standard per tutti i fornitori. All’inizio di ogni fattura», conclude Benazzi, «dovremmo sempre poter trovare, a colpo d’occhio, quanto paghiamo per quanto consumiamo, se il nostro prezzo è fisso o variabile e quanto paghiamo per l’abbonamento mensile al servizio a prescindere dai consumi». In altre parole: quanto ci costano le voce fisse, che prescindono dal mercato dei combustibili ma costituiscono la parte preponderante delle bollette?

Certo, bisognerebbe essere amici della chiarezza per procedere in questo modo, ma c’è da dire che ciascun fornitore evidenzia, e anche minimizza, le informazioni che preferisce nella bolletta che ci invia. E, alla fine, ben poco se ne capisce, se non la spaventosa tariffa finale da pagare. Più che mai ora, dopo il picco estivo dei prezzi all’ingrosso che si sono nuovamente contratti per tornare all’anteguerra, cioè alla tariffe di ottobre-novembre 2021 (e in questo senso ci ha soccorsi il clima mite), quando la crisi russo-ucraina apparteneva al solo mondo dell’immaginazione.

Però, l’Osservatorio di Sostariffe.it e Segugio.it continua a studiare il settore ed evidenzia che il Mercato libero continua a essere più vantaggioso rispetto al Mercato tutelato, il che – a giudicare dalle denominazioni dei due sistemi tariffari – è l’ennesimo paradosso. Ora che il freddo sta arrivando, particolarmente al nord, le migliori tariffe indicizzate sono di 35 centesimi per kilowattora, mentre il Tutelato (o di Maggior tutela, per essere precisi) viaggia sui 50. E questo dà al Libero un vantaggio del 30%.

Il mercato italiano, la cui maggior parte ha l’offerta indicizzata sia per l’elettricità sia per il gas, a fine 2022 registra un ritorno alle tariffe a prezzo bloccato, con condizioni competitive: perché consentono di gestire il rischio. Le famiglie preferiscono pagare un po’ di più oggi e per esporsi alla possibilità di pagare assai di meno tra qualche mese, se i prezzi registreranno una nuova impennata. Ecco perché il Tutelato, con le tariffe bloccate, potrebbe essere più vantaggioso in prospettiva, almeno secondo gli esperti dei due portali internet.

Però, resta il problema di capire che cosa stiamo pagando e quanto. I due portali danno una risposta e individuano due soli parametri sui quali è possibile intervenire per ridurre la spesa energetica familiare. Uno è quello dei costi fissi, che non variano a seconda del prezzo dell’energia, che è il secondo parametro da focalizzare: quanto costa un kilowattora (o un Smc, cioè standard metro cubo, di gas)? A essere molto variabile, almeno potenzialmente, è proprio il costo unitario: nel caso di tariffe indicizzate, l’aggiornamento è mensile. Per quelle bloccate, dipende dalla durata del periodo promozionale.

Certo, poi bisogna capirlo leggendo le bollette. Tanti auguri.

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