Vivere sereni, di questi tempi, è un’impresa quasi impossibile. Due anni di Covid – e la pandemia non è ancora finita – in cui molti hanno sopportato malattie, sconvolgimenti economici, dolore. Poi la guerra della Russia in Ucraina, le immagini sconvolgenti, ovunque morte, distruzione, lacrime, fuga dall’inferno. Le nostre menti sono continuamente messe a dura prova.

Ma dobbiamo cercare in qualche modo di essere ottimisti, provare a costruirci una “nuova normalità”, approfittando dell’arrivo del bel tempo e del caldo. Il suggerimento è dell'American Psychological Association. Forse – come racconta il New York Times – la primavera può servire per fare il punto sul nostro benessere mentale e per riconciliarci con un’esistenza positiva, offrendo così una “tregua” al nostro cervello. Come? Il quotidiano americano – sulla base della consulenza di esperti in materia – suggerisce cinque comportamenti per mettere ordine nei nostri pensieri e nella nostra vita, mentre entriamo nella nuova stagione.

Il primo: praticare “mindfulness”. Bisogna acquisire consapevolezza di sé – spiega il Nyt. Essere un essere umano, è stressante. E lo stress è dannoso per il corpo: dobbiamo cercare qualcosa per mitigare l’ansia e bloccare il vagare della mente. Si può cominciare concentrandoci sulle sensazioni del nostro corpo: sentendo il terreno sotto i nostri piedi, il calore del sole sulla pelle, il ritmo del respiro. Praticare la meditazione quotidianamente aiuta il nostro organismo e non solo la mente, e favorisce buona salute, longevità e ringiovanimento. Ci sono innumerevoli metodi per praticare la meditazione, ci si può rivolgere a un coach, oppure seguire un manuale che ci ispira. Approfittate dei momenti di transizione della giornata, bastano piccoli gesti quotidiani per iniziare a costruire una routine.

Il secondo: tenere un diario. Numerosi studi hanno dimostrato che annotare pensieri in un diario può migliorare il benessere. Un metodo che ha guadagnato popolarità negli ultimi anni – spiega il giornale americano – è una pratica creata dal designer digitale Ryder Carroll, descritta nel suo best seller “The Bullet Journal Method: Track the Past, Order the Present, Design the Future”. Il bullet journal è un metodo flessibile e personalizzabile per organizzarsi meglio, essere più efficienti e produttivi con meno sforzo e rivalutare continuamente il modo in cui si investono tempo ed energie  – sottolinea Thebulletjournal.it. Se non sai cosa vuoi, non sarai mai soddisfatto di tutto ciò che hai.

Per cominciare, basta prendere un quaderno, un taccuino, un block notes che ci piace, e una penna. Il segreto sta nell’organizzarsi in autonomia: con una lista di cose da fare giorno per giorno, appuntamenti e scadenze; un registro di cose future, cioè desideri, obiettivi, aspirazioni, sogni a medio-lungo termine, un calendario mensile, i libri letti, i film visti e il giudizio su di essi, le spese effettuate, le sessioni in palestra, eccetera.

Il terzo suggerimento: ridurre il sovraccarico di informazioni. Tutti abbiamo abbonamenti online alle testate giornalistiche preferite, riceviamo le notifiche sulle news che ci interessano, siamo in qualche chat di whatsapp, consultiamo Facebook, Instagram, Telegram, accendiamo la tv appena rientrati a casa, la radio in auto. Risultato: siamo sottoposti a un mostruoso bombardamento di informazioni, che spesso ci fa sentire ansiosi, preoccupati, spaventati e quasi sempre impotenti. “Ora è il momento di rivedere completamente il consumo di notizie”, dice Cal Newport, professore di informatica alla Georgetown University e autore di “Digital Minimalism: Choosing a Focused Life in a Noisy World”.

“Scegli solo una o due fonti affidabili e leggile a un'ora specifica ogni giorno. Ad esempio, puoi ascoltare un podcast di raccolta di notizie mentre vai a lavoro o leggere un giornale a colazione”. Newport – spiega ancora il New York Times - che ha 39 anni ed è riuscito a evitare piattaforme di social media per tutta la sua vita adulta, consiglia anche di prendersi una pausa di 30 giorni dalle tecnologie. E nel suo libro ha raccontato cosa è successo quando un campione di 1.600 persone ci ha provato. Coloro che sono rimasti “in astinenza” tutti i 30 giorni sono stati “allegri, entusiasti e molto determinati nel cercare di riempire il loro tempo”. Quindi, almeno quando non lavorate, anziché stare incollati su uno schermo, perché non leggere un appassionante romanzo, fare una passeggiata all’aria aperta, o ascoltare musica?

Il quarto: riordinare il proprio spazio fisico. Durante la pandemia, e soprattutto durante il lockdown, molte persone hanno iniziato a ripulire la loro casa da cianfrusaglie, oggetti e indumenti inutili, spazzatura varia. Un fenomeno che il Washington Post ha definito “The Great Decluttering”. Se non l’avete fatto in quel periodo, ogni momento è quello buono per cominciare. “Gli spazi disordinati tendono a impedire un chiaro pensiero cognitivo”, sottolinea Catherine Roster, docente alla Anderson School of Management dell'Università del New Mexico, che ha studiato il modo in cui gli ambienti disordinati influiscono sulle persone. “Il caos ha un effetto distorsivo che può infiltrarsi in altri aspetti della vita di una persona, non solo nelle sue emozioni, ma anche nella sua produttività”. Assumere un organizzatore professionista per aiutare a risolvere il disordine non rientra nel budget di tutti, quindi Roster ha suggerito di affidarsi a un amico, qualcuno che sta affrontando lo stesso percorso. Insieme, si può fare da cassa di risonanza l'uno per l'altro per prendere decisioni su cosa tenere e rispettare il programma.

Il quinto consiglio: riconnettersi con le persone amate. “Quello che vedo con i miei pazienti è che molti sembrano essere emotivamente disordinati”, spiega Barbara Greenberg, psicologa clinica a Fairfield County, Connecticut. “Il sovraccarico di informazioni, unito all'isolamento sociale o al mancato soddisfacimento dei bisogni sociali o emotivi è davvero un mix deleterio per la salute”. Dunque, se ci sono persone a cui tieni con cui hai perso i contatti durante la pandemia, non esitare a ricontattarle. “Abbiamo bisogno del supporto e della leggerezza delle persone che ci fanno sentire bene”. Se è passato un po' di tempo, all'inizio potrebbe essere imbarazzante, ma il modo migliore per procedere è essere onesti – consiglia l’esperta – ad esempio, dire: "Ci siamo persi di vista durante la pandemia, ma ora le cose si stanno calmando e mi piacerebbe davvero vederti. Non vederti è stata una delle cose che mi sono perso. Questo, potrebbe anche ispirare una "catena di positività" in cui la persona che hai contattato si sente ispirata a fare lo stesso con gli altri. Perché in realtà tutti vogliono ricevere quella chiamata”.

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