Dopo 34 album, 18 dei quali inediti, quasi 200 canzoni, oltre 800 concerti e 45 anni di carriera culminati con il maxi raduno del 2017 al Modena Park, dove ha richiamato 225mila persone (record mondiale di spettatori paganti per un singolo concerto), a 70 anni suonati, compiuti lo scorso 7 febbraio e vissuti al Massimo, il “provocautore” Vasco Rossi è ben lontano dall’appendere il microfono al chiodo e godersi una pensione più che meritata. Anzi, si appresta a una nuova stagione di raduni che comincerà il 20 maggio a Trento, dove sono attesi 120mila fans da tutta Italia, e andrà avanti per almeno 42 giorni.

Vasco Rossi a Milano (archivio)
Vasco Rossi a Milano (archivio)
Vasco Rossi a Milano (archivio)

Dal 1978

Parecchio tempo è trascorso da qual 1978 quando, a distanza di un anno dalla pubblicazione dei singoli (originariamente “Jenny”, poi diventata “Jenny è pazza”, e “Silvia”), era stato dato alle stampe il primo album di una lunga e fortunata serie, l’ormai celebre “Ma cosa vuoi che sia una canzone…” che lo rivelò al pubblico italiano, e da allora il timbro della voce è cambiato, il look da artista trasgressivo è finito in soffitta, gli eccessi giovanili sono dimenticati (anche a causa dei tanti malanni, alcuni quasi letali, che lo hanno colpito), i capelli sono caduti e sotto il cappellino d’ordinanza si nasconde un’importante pelata, il giro vita è aumentato.

La folla radunata al Modena park per il concerto di Vasco Rossi nel 2017 (archivio)
La folla radunata al Modena park per il concerto di Vasco Rossi nel 2017 (archivio)
La folla radunata al Modena park per il concerto di Vasco Rossi nel 2017 (archivio)

Eppure il rocker di Zocca è ancora capace di trascinare folle sconosciute ai più e, con la sua musica, di toccare corde che colpiscono un pubblico trasversale. Giovani e attempati, donne e uomini, manager d’industria e operai. Il palco, oggi lungo decine di metri, un tempo era una semplice pedana sulla quale all’origine della carriera pioveva di tutto, bottiglie di birra comprese, per sottolineare la poca stima del pubblico verso l’artista (che in un’occasione aveva deciso di scendere nell’arena e replicare alle offese con cazzotti e calci). Ora invece sulle decine di metri di stage piovono reggiseni in abbondanza e quando parte “Rewind” innumerevoli gentili signorine non esitano a scoprire il proprio petto, spesso inquadrato sui maxi schermi per la gioia del popolo maschile. Vasco compreso, la cui presenza in scena ha pochi paragoni. Del resto nel 2004 ha radunato 400mila persone a Catanzaro per un live gratuito; è stato il primo italiano a conquistare San Siro a fine anni Ottanta col Fronte del palco tour, quando Milano era proprietà di artisti stranieri; è stato l’unico a riempire il Meazza per sei date di fila con 350mila biglietti staccati agli ingressi nel 2019, lo stesso anno della sua ultima visita (doppia) a Cagliari il 18 e 19 giugno per il tour “Qui si fa la storia”, tra i più rock che si ricordino.

Vasco Rossi a Cagliari nel 2019 (archivio)
Vasco Rossi a Cagliari nel 2019 (archivio)
Vasco Rossi a Cagliari nel 2019 (archivio)
Vasco Rossi a cagliari nel 2019 (archivio)
Vasco Rossi a cagliari nel 2019 (archivio)
Vasco Rossi a cagliari nel 2019 (archivio)

Le date

Un percorso che sarebbe andato avanti anche nel 2020 e nel 2021, se la pandemia non avesse travolto il mondo con la sua virulenza e i milioni di morti. Dopo due anni di stop forzato, ora il Vasco Non stop live riprende da dove era stato interrotto con un percorso rivisto e allungato. Così ecco la prima tappa, gratuita e riservata agli abbonati del fans club “Il Blasco”, il 19 maggio alla Trentino Music Arena di Trento, dove il giorno successivo comincerà il vero tour (undici date e dieci città) per il quale sono stati venduti sinora oltre 600mila biglietti (tutto esaurito). Il 24 maggio si va all’ippodromo di Milano Trenno, il 28 all’autodromo di Imola, il 3 giugno alla Visarno Arena di Firenze, il 7 allo stadio Armando Maradona di Napoli, l’11 e il 12 al Circo Massimo di Roma, il 17 allo stadio San Filippo di Messina, il 22 allo stadio San Nicola di Bari, il 26 allo stadio Del Conero di Ancona, il 30 allo stadio Olimpico di Torino. Milano, Imola, Firenze e Roma sono gli appuntamenti previsti già nel 2020 e riprogrammati quest’anno; Trento, Napoli, Bari, Ancona e Messina le nuove tappe del 2022. Il via dopo le 20,30.

Vasco Rossi e il chitarrista Stef Burns (archivio)
Vasco Rossi e il chitarrista Stef Burns (archivio)
Vasco Rossi e il chitarrista Stef Burns (archivio)

La formazione

La band, che già da tempo ha salutato la storica corista Clara Moroni, a questo giro avrà undici elementi che gireranno attorno al grande capo: il bravissimo Stef Burns alla chitarra, il mitico Claudio Golinelli al basso come ospite speciale, Matt Laug alla batteria, Alberto Rocchetti alle tastiere, al piano e ai cori, Frank Nemola alle tastiere, ai cori e alla programmazione, Beatrice Antolini alle percussioni, al piano e ai cori, Vince Pastano alla chitarra e ai cori, Andrea Torresani al basso, Andrea Ferrario al sassofono, Tiziano Bianchi alla tromba, Roberto Solimando al trombone.

L'ultimo album di Vasco Rossi (archivio)
L'ultimo album di Vasco Rossi (archivio)
L'ultimo album di Vasco Rossi (archivio)

I concerti dureranno circa due ore e mezzo, spazio sufficiente a suonare una trentina di canzoni, medley compresi, tra brani dell’ultimo album (Siamo qui) e grandi classici, con l’immancabile Albachiara a chiudere lo spettacolo come avviene da quarant’anni: senza, il pubblico non va via. Per scoprire invece quale pezzo darà il via alla festa, basta attendere pochi giorni. Buona musica a tutti.

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