Cannonau uguale vacanze. Ma anche longevità, benessere e soprattutto gioia e sorrisi, insomma quel bagaglio di password per entrare nel cuore (e nel gusto) anche delle generazioni Millennials e Z. Eccola la missione che l’Isola vinicola intraprende al Vinitaly per far scoprire e rilanciare il suo vino identitario. Un tesoro dell’enologia mondiale che merita una narrazione diversa, easy e più suadente. Perché questo rosso, se qualcuno non se ne fosse accorto, sa essere sempre al top che indossi un abito elegante o jeans, con camicia e cravatta o semplice t-shirt con bermuda. Così, intrigante e versatile quanto basta, arriva alla Fiera di Verona (dal 6 al 9 aprile) per farsi conoscere, condividere e incontrare il mondo: corposo ma anche giovane e fresco, rosato, passito, liquoroso e, addirittura, con una galassia di allegre bollicine.

L’APPUNTAMENTO “Cannonau: il futuro è giovane. Riscoprire il territorio, sfatare stereotipi, creare nuove connessioni” è l’evento previsto domenica 6 aprile alle 13.45 al Padiglione 8, a cura di Sardegna Ricerche e Assoenologi Sardegna in collaborazione con Vinoway Italia, Università Iulm e Stevie Kim, managing partner di Vinitaly e founder di Italian Wine Podcast. Un evento gratuito aperto a tutti e in particolare ai giovani tanto che per loro è stata riservata una ventina di posti anche per l’interessante masterclass “Le mille sfumature del Cannonau”. E sempre domenica 6, ma nel pomeriggio (alle 17.30), il vino sinonimo di Sardegna sarà uno dei protagonisti del “VIA 10 years: a journey trough wine islands”, la cerimonia per i 10 anni della Vinitaly International Academy. Un appuntamento di grande richiamo al quale parteciperanno, tra gli altri, gli ambasciatori di Vinitaly International Academy.

LA SFIDA La direttrice generale di Sardegna Ricerche, Carmen Atzori, va dritta al cuore del problema. In sintesi: innovazione e narrazione attrattiva e impattante. «Sardegna Ricerche è impegnata a sostenere le imprese vitivinicole sarde nel valorizzare il proprio patrimonio enologico attraverso l’innovazione e strategie di comunicazione efficaci. Il progetto sul Cannonau – spiega – si inserisce in questa visione, con l’obiettivo di fornire agli operatori del settore strumenti e conoscenze per ampliare il mercato e intercettare nuovi segmenti di pubblico. La capacità di evolversi e rispondere ai cambiamenti nei modelli di consumo è essenziale per rendere le eccellenze del nostro territorio sempre più competitive a livello nazionale e internazionale». Due le tappe di un articolato progetto pensato per sostenere i produttori vitivinicoli a promuovere al meglio le eccellenze sarde.

L’ANALISI Il percorso ha una meta ben chiara: far conoscere il Cannonau come un vino adatto a tutte le occasioni e capace di parlare alle nuove generazioni, con le cantine che da luoghi di produzione si trasformano in hub esperienziali. «Stando ai risultati della prima fase di studio del progetto definito direttamente da Sardegna Ricerche, il Cannonau è percepito spesso come un prodotto di prestigio, da stappare solo in occasioni importanti, ma poco accessibile ai neofiti. Questo anche perché, come rivela l'analisi delle strategie digitali delle cantine sarde, la narrazione si rivolge prevalentemente a un pubblico esperto, con un linguaggio tecnico». C’è poi il problema della bassa modernità della comunicazione che «in prevalenza tende a puntare quasi esclusivamente sui concetti di territorialità e tradizione». L’analisi dei dati sul consumo apre un vero orizzonte di riflessioni. «C’è stato un profondo cambiamento nelle abitudini degli italiani: sino alla fine degli anni Settanta, il vino era considerato come un alimento che contribuiva a soddisfare i fabbisogni energetici di un normale regime alimentare e non mancava durante i pasti. Oggi» precisano i responsabili del progetto «con le condizioni sociali profondamente modificate, il vino ha cambiato ruolo: i consumi sono diminuiti, aumentano i fruitori occasionali che bevono prevalentemente nei bar, ristoranti o pub». Ne è convinta Assoenologi Sardegna, presieduta da Mariano Murru, altra anima del progetto “Cannonau, il vino giovane”, realizzato con il supporto del Centro di Ricerca di Neuromarketing Behavior and Brain LabIulm dell’Università Iulm, diretto da Vincenzo Russo, e con la consulenza di Davide Gangi di Vinoway e Stevie Kim. Lo studio, articolato dunque in due fasi, è pensato per svecchiare la narrazione legata al vini isolano e raggiungere quei consumatori alla ricerca di un brindisi fresco e di tendenza. La prima fase si è concentrata sull’analisi del target e i trend di consumo dei giovani adulti, per individuare gli indici di attrattività del Cannonau. Nello lavoro sono stati coinvolti 800 giovani non esperti di vino, e gli studenti del master universitario in “Food and wine communication” dell’Università Iulm. Seguirà poi la seconda fase “Dalle cantine ai social”, un percorso di animazione a cui prenderanno parte produttori e studenti universitari che lavoreranno per indirizzare la comunicazione del Cannonau su un target più giovane rispetto a quello tradizionale, promuovendo un consumo sempre consapevole e responsabile. La strada è tracciata.

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