B&B colpiti dalla pandemia ma senza indennizzi
In Ogliastra si è comunque riusciti a salvare la stagione estivaLa pandemia di primavera e soprattutto il prepotente ritorno del virus in autunno hanno colpito al cuore anche la comunità ogliastrina. In mezzo un'estate in chiaroscuro, pesantemente condizionata dall'ombra lunga della crisi. Ne hanno sofferto cittadini, attività produttive, turismo. Proprio il settore delle vacanze, però, non si è voluto rassegnare e nonostante un volume d'affari assai ridotto ha trovato risorse, endogene, per salvare in extremis una stagione disgraziata. Cinzia Pintus, di Santa Maria Navarrese, di professione insegnante nelle scuole medie superiori e presidente dell'associazione B&b e locazioni occasionali Ogliastra, non nasconde riflessioni amare ma allo stesso tempo non fa drammi.
"Se volessimo guardare il bicchiere mezzo pieno", dice, "potremmo consolarci all'idea che il calo stimato intorno al 30% non coincide con un tracollo economico, probabilmente perché i mesi di luglio e agosto non hanno retto bene l'impatto pandemico, attestandosi più o meno sui numeri della precedente stagione estiva.
Non mancano però altre considerazioni, in attesa di un bilancio più approfondito. "Purtroppo non ho ancora ricevuto i dati Istat sui movimenti turistici della stagione estiva perché gli aggiornamenti sono ancora in fase di elaborazione - continua l'imprenditrice - ma ho sentito le impressioni dei miei associati ed è emerso che la stagione per B&B e alloggi privati destinati a locazioni turistiche - entrambe tipologie di strutture facenti parte del settore extralberghiero non imprenditoriale - ha subito un considerevole decremento, determinato vuoi dal lockdown dei mesi primaverili, vuoi dalla significativa carenza del turismo estero, come anche dalla fuga dei turisti a causa della psicosi collettiva dovuta all'allarme contagi, conseguente allo sbilanciamento del numero dei positivi nel nord Sardegna a partire dall'ultima decade di agosto".
Molto ha contributo al tracollo, secondo Cinzia Pintus, la "grave campagna denigratoria nei confronti dell'Isola, incolpata a torto, attraverso molteplici attacchi mediatici, del diffondersi del coronavirus nella Penisola, in seguito al controesodo dei turisti, senza considerare che l'indice di contagio, fino a questa estate, è sempre stato vicino allo zero e sempre in percentuale inferiore rispetto alle altre regioni d'Italia".
La paura ha fatto il resto. "Numerose attività - osserva la presidente dell'associazione - non hanno nemmeno osato aprire i battenti a causa di indicazioni discordanti e imprecise circa i protocolli di sicurezza anti contagio, difficilmente conciliabili con la promiscuità degli ambienti destinati alla famiglia e quelli destinati all'ospitalità. Troppe responsabilità, morali e penali".
I proprietari di alloggi destinati alla ricettività restano certamente soddisfatti - poteva andare molto peggio sembra la riflessione collettiva - circa i movimenti turistici. "Ho riaperto soltanto ad agosto - racconta Laura Lai, proprietaria del Charlie B&b Sardinia a Ulassai - ma dai colleghi ho capito di non essermi persa granché almeno sino a metà luglio. Ho tre stanze, non le ho riempite tutte 31 giorni su 31 come in passato, ma a livello di guadagno ho chiuso quasi come in una stagione normale. Settembre e ottobre sono andati tutto sommato bene. La vera disgrazia è stata la mancanza di stranieri. In tre mesi Covid ho registrato appena cinque ingressi, di polacchi, francesi e tedeschi. Se come incassi non posso lamentarmi il problema è stato lo stress derivante dal gestire l'emergenza". I gestori dei B&b, diversamente da altri operatori economici, non hanno avuto indennizzi per la pandemia. "Sembra che nel nostro Paese contino soltanto le Partite iva", è la triste constatazione di Paola Moro, titolare del b&b I cinque mori a Baunei - solo a loro è stato dato sostegno. Eppure anche noi abbiamo dovuto adattare i protocolli, attenerci scrupolosamente alle regole. Ci è stato riservato il reddito di emergenza comunque soggetto a clausole molto particolari. Per fortuna la stagione è andata molto meglio del previsto. L'estate ci ha aiutato e i periodi di stallo li abbiamo coperti molto bene anche con gli stranieri". Anche a novembre nel fine settimana, si sono registrati arrivi. "Nonostante il maltempo - conclude Paola Moro - i nostri ospiti non hanno disdetto". Il grido di dolore è unanime. "Siamo molto amareggiati - incalza Cinzia Pintus - poiché qualsiasi manovra di ristoro o sostegno, sia statale che regionale, ha escluso totalmente il settore extralberghiero non imprenditoriale. Eppure, il nostro è un settore che rappresenta, nel territorio sardo interno e costiero, un'importantissima, anche se modesta, risorsa per valorizzare l'offerta turistica di quelle località che non godono di un'ampia visibilità, paesi che altrimenti andrebbero incontro allo spopolamento, perdendo in questo modo un bene incalcolabile in termini di ricchezza umana e sociale, di cultura, di storia, di tradizioni popolari". I b&b in Sardegna sono 2892, oltre 6.600 nel complesso gli alloggi a uso turistico. E nel 2019 avevano accolto oltre 250 mila ospiti. Una fetta di economia tutt'altro che trascurabile, da tenere nella massima considerazione. "Per non tralasciare il fatto che è ormai da tutti riconosciuto che l'extralberghiero a conduzione familiare crea, nel territorio, un indotto per nulla marginale per l'economia di tutte le piccole realtà collaterali al settore". In questa situazione di pandemia globale i problemi irrisolti restano tanti e non sono stati affrontati adeguatamente. Gli operatori del settore extralberghiero in Ogliastra rinnovano il loro allarme ma non intendono firmare la resa. Pronti a una nuova prova di professionalità e accoglienza. "I gestori delle microstrutture e le loro famiglie - conclude la presidente dell'associazione - affrontano l'emergenza in una situazione di difficoltà, le loro attività affannano poiché risentono pesantemente la crisi e, se l'emergenza dovesse protrarsi a lungo, rischiano di pagare il prezzo più alto, rischiano di non sopravvivere se non adeguatamente sostenute. Per superare il difficilissimo momento e sperare in una ripresa, non ci resta che pensare ed elaborare nuove linee strategiche programmatiche per lo sviluppo dell'attività di promo-commercializzazione turistica del comparto alberghiero ed extralberghiero ogliastrino".