Cagliari, un gestore unico per far rinascere il mercato civico di Santa Chiara
L’assessore Serra: «Stiamo ragionando su bando di esternalizzazione della gestione per un periodo congruo a una reale sperimentazione di questa modalità, per comprendere la fattibilità e la sostenibilità economica»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
San Benedetto chiuso per lavori di riqualificazione, Sant’Elia - conferma l’assessora Anna Puddu - trasformato in Emporio della solidarietà, Santa Chiara che vuole cambiare faccia per non morire. Il Comune di Cagliari vuole giocare la carta del gestore unico e escludere l’emporio di Stampace dal circuito dei mercati comunali e delle loro regole rigide di chiusure e aperture.
L’assessore Carlo Serra con i tecnici delle Attività produttive stanno studiando una formula che consenta di affidare Santa Chiara a un unico gestore. «Stiamo ragionando su bando di esternalizzazione della gestione per un periodo congruo a una reale sperimentazione di questa modalità, per comprendere la fattibilità e la sostenibilità economica. Potremo così valutare come risponderanno i cittadini, e in particolare i residenti di Marina, Stampace e Castello e anche l’attrattività dal punto di vista turistico». Se non fosse così? «Se dovesse funzionare proseguiremo su questa strada, in caso contrario valuteremo altre soluzioni per la struttura, esattamente come prevede la mozione». Perché pensate di dare nuova vita al mercato di Santa Chiara ma non siete riusciti a salvare Sant’Elia? «Partiamo dal presupposto che noi vogliamo prima di tutto salvare le imprese e i commercianti. Detto ciò, da quando sono in carica ho ricevuto diverse manifestazioni di interesse per il rilancio di Santa Chiara, nessuna per Sant’Elia. Su quest’ultima struttura abbiamo semplicemente preso atto di una situazione di crisi che durava da anni e oramai irreversibile, anche perché si tratta di una struttura molto grande con costi di gestione quattro volte superiori rispetto a Santa Chiara. Insomma sono due situazioni completamente diverse che hanno determinato due strategie differenti». Sui tempi l’assessore Serra non si sbilancia. «Gli uffici ci stanno lavorando».
Il settore dei mercati civici naviga in acque agitate, solo Is Bingias a Pirri, via Quirra e la struttura provvisoria di piazza Nazzari sono a disposizione di cagliaritani e turisti. Mercati che, tutto sommato, raccolgono il parere positivo degli acquirenti. Santa Chiara, al centro di Stampace, vive da anni in agonia. Nel più antico mercato comunale del capoluogo – ristrutturato, con annesso ristorante, nel 2016, quando alla guida della città c’era proprio l’attuale sindaco Massimo Zedda – solo due dei dieci concessionari hanno resistito tenacemente alla crisi e all’abbandono, tanto che la parte esterna è stata addirittura occupata da un senzatetto che ha trasferito la sua residenza nell’area archeologica. L’ex convento delle Clarisse, sopravvissuto ai bombardamenti alleati del ‘43, risente delle regole dei mercati pur, di fatto, non essendolo più. Nei due box si vendono gadget per turisti e pasta fresca e dolci, troppo poco per garantire l’equilibrio dei conti. La paura che possa fare la stessa fine di Sant’Elia non è così peregrina. Da qui la richiesta che la struttura venga “sganciata” dal resto dei mercati comunali (che hanno regole su aperture e chiusure molto stringenti) e possa finalmente godere di un sistema di gestione più “agile” e in linea con le esigenze di imprenditori e turisti
