Pietro Paolo Cadoni, lanciatore algherese di proprietà del Bologna, giocherà il campionato Ibl 2017 con la maglia del Novara.

Il pitcher sardo, che con i felsinei lo scorso anno ha vinto lo scudetto dell'Italian Baseball League, è stato ceduto in prestito alla società piemontese, che vanta un roster competitivo e può porsi come obiettivo minimo stagionale l'accesso ai playoff.

Cadoni, a Genova dallo scorso giugno per motivi lavorativi, si allenerà per due giorni alla settimana con i Blue Sox, società del capoluogo ligure, e per altri due con la nuova squadra.

"Per me è importante conoscere bene i miei compagni, sia in campo che fuori", spiega Cadoni, "per questo ogni mercoledì andrò a Novara per svolgere il bull pen, un allenamento specifico per i pitcher, e poi raggiungerò la squadra il venerdì in vista delle sfide del fine settimana".

Al suo quarto anno consecutivo in Ibl, il nuovo acquisto della formazione piemontese punta a ritagliarsi un ruolo importante e, per capire con quanta serietà e impegno si dedichi al baseball, basta ascoltarlo mentre parla dei dettagli, spaziando dall'importanza degli allenamenti con il pitching coach e il ricevitore alla necessità di essere in sintonia con la squadra e avere un rapporto di fiducia con lo staff tecnico.

La determinazione invidiabile di Cadoni forse deriva dal fatto che la svolta nella sua carriera sia arrivata un po' più tardi del previsto, nel 2012, quando l'incontro con l'allenatore cubano René Rojas, sbarcato ad Alghero per allenare la Catalana, gli ha cambiato la vita. "Al termine del campionato mi propose di trasferirmi a Cuba per qualche mese così da poter svolgere degli allenamenti personalizzati e io decisi di andarci".

Nella stessa estate, inoltre, ebbe modo di conoscere anche Lucio Taschin, in quel periodo impegnato nella Ibl2 con il Bologna.

Taschin gli offrì la possibilità di fare un provino, ma Cadoni gli suggerì di posticiparlo all'inizio del 2013, dopo la trasferta a Cuba. Grazie a quei pochi mesi all'Avana, il lanciatore sardo riuscì finalmente a esprimere tutto il suo potenziale, trasformandosi in un mancino capace di far gola a molte società.

Tra a gennaio e febbraio del 2013 Cadoni svolse diversi allenamenti all'Accademia di Tirrenia sotto lo sguardo attento di Taschin e di altri addetti ai lavori. Ben presto arrivò la notizia che la Fortitudo era pronta ad acquistare il cartellino del pitcher della Catalana, che trasferitosi nella Penisola per ragioni lavorative, disputò il primo campionato in Ibl2 con il Rovigo.

All'inizio del 2014 ci furono l'approdo in Ibl1, stavolta con la maglia del Godo, e l'ingresso nel giro della Nazionale, con la partecipazione ai collegiali organizzati in vista dell'Europeo.

Il resto è storia recentissima: nel 2015 l'arrivo a Bologna, dove per due anni ha vestito la maglia della Fortitudo, squadra con cui nel 2016 ha centrato la vittoria dello scudetto.

L'esperienza nel club del capoluogo emiliano ha lasciato a Cadoni tanti ricordi indelebili. "L'anno scorso in squadra c'erano sei lanciatori italiani, tutti di altissimo livello: trovare spazio non era facile, eppure ho giocato parecchio".

La Fortitudo, società solida e vincente, appare attraverso i suoi racconti come una grande famiglia felice. "Con i compagni, i tecnici e il manager Lele Frignani mi son sempre trovato benissimo. Nello spogliatoio si parlava molto e poi ognuno di noi aveva i propri riti scaramantici, un ambiente sereno che spero di ritrovare anche a Novara", ammette Cadoni. "Conosco già diversi giocatori della mia nuova squadra, credo che mi troverò bene, sono davvero fiducioso".
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