Sono mesi che Francesco Cozzula, di Osilo, continua a combattere per il suo diritto allo sport.

Ha solo dieci giorni, fino al 31 dicembre 2018, per rinnovare la licenza di navigatore rally h disabile. Ma dalla federazione sportiva ACI Sport non ci sono buone notizie: "Si arrocca dietro giustificativi - scrive lui - che, di fatto, non hanno portato a nulla".

La questione è anche approdata al Quirinale, ma la segreteria del Presidente della Repubblica si è limitata a riportare che Francesco non è stato giudicato idoneo dal Coni.

"Cosa non vera - scrive Francesco - dal momento che a suo tempo la struttura medica del Coni non ha concluso la visita". Il Coni, dice ancora, ha richiesto esami specialistici non correlati alla sua patologia, e lui è sempre stato in possesso di un certificato di idoneità medico sportiva.

Nella risposta della segreteria del Quirinale si riporta che la sua condizione di disabilità non è idonea al rally, uno sport molto pericoloso. Ma il rally, spiega lui, si fa in due e il suo pilota svolge a pieno il ruolo di accompagnatore. Oltre a questo, nei rally ci sono presidi di sicurezza che permettono la gestione di situazioni di pericolo in pochi minuti da parte del personale addetto.

"Ho la testa sulle spalle - ha dichiarato - e qualora avessi il sentore di rappresentare un pericolo per gli altri, io stesso sarò il primo a decidere di restare a casa. Ma di sicuro non aspetto che venga a dirmelo chi non ha neanche la vaga idea di cosa sia una situazione di disabilità".

La questione ora è stata demandata agli esperti del Gruppo Di Lavoro Medico ACI, mentre sui social si sta scatenando la solidarietà di tante persone nei confronti di Francesco.

(Unioneonline/D)
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