Quasi duemila iscritti confermati, l’entusiasmo per una prima edizione storica e la preoccupazione (come sempre avviene) per le previsioni meteo. L’Ironman 70.3 Sardegna Italy scriverà domenica una nuova pagina, anzi aprirà un nuovo capitolo nella lunga storia del triathlon nell’Isola. Lo farà a Santa Margherita di Pula, al Forte Village che in questi anni ha dimostrato di credere sino in fondo nelle potenzialità dello sport del nuota-pedala-corri che ha vede la Sardegna da molti anni palcoscenico privilegiato per eventi internazionali (dall’Xterra al Challenge, sino alla World Cup). 

La distanza è quella “half” (metà del classico Ironman), cioè 1900 metri di nuoto, 90 km di ciclismo (ma è importante ricordare che non si può prendere la scia dei rivali, perciò è come una cronometro) e la mezza maratona finale, di 21 km. Rispetto alle passate edizioni della gara pulese ciò che cambia è il numero dei partecipanti (mai così tanti in una gara di triathlon nell’Isola) e la loro provenienza, suddivisa in oltre 80 Paesi dei cinque continenti. Sono tutti age-group (agonisti sì, ma amatori), dato ch in questa prima edizione non sono previsti i Pro, impegnati a Cascais.

Ma l’impatto rappresentato dal marchio Ironman rende comunque la gara storica. “Un sogno che si realizza, vorremmo farlo diventare l’evento più importante del circuito”, ha ammesso l’a.d. del Forte Village, Lorenzo Giannuzzi, nel corso della presentazione che ha coinvolto l’assessore regionale al Turismo Gianni Chessa, la sindaca di Pula Carla Madau, il rappresentante di Ironman Europe, Ferran Jimenez, e il direttore di gara, Andrea Mentasti, oltre al giornalista-triatleta Dario Nardone, il re degli speaker di triathlon in Italia.

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