Sportivi, giù il cappello. Alcuni anni fa Lulù Oliveira, ex calciatore di Cagliari, Fiorentina, Bologna, Como, Catania, Derthona e Nuorese, ha vinto tantissimo col Muravera, tanto da essere proclamato miglior tecnico italiano fra i dilettanti. Fu anche premiato a Cagliari alla Fiera campionaria dal presidente della Figc Tavecchio.

E a qualche anno di distanza lui non si smentisce. Quest'anno col Muravera sta facendo davvero bene, dopo aver fatto benissimo due anni nella Serie A maltese. Lulù vede il gioco, sa impostare la squadra, sa avere ottimi rapporti con i calciatori e i dirigenti.

Quest'anno ha preso il Muravera per giocare la Serie D. La squadra come è ormai arcinoto, non è stata incredibilmente ripescata, c'è stato un fuggi fuggi di gocatori chiamati inizialmente per la D. Ma lui è rimasto al suo posto, senza fare polemiche e recriminazioni. Sono rimasti anche alcuni giocatori come Satta, Massessi, Legname, e ne sono arrivati altri.

Oliveira ha iniziato la preparazione con pochi calciatori, quasi tutti ragazzini. Ha lavorato duramente sorretto dalla società, dal presidente Plaisant, dal segretario Palleschi, è riuscito a creare il clima ideale ed ora il suo Muravera è già in zona playoff.

"Non abbiamo fatto ancora nulla. Ovvero, abbiamo fatto molto, ma il futuro è tutto da fare. Ho fiducia in questa squadra, i risultati mi stanno dando la ragione, ma non sono abituato a fare proclami. C'è solo da lavorare, tantissimo, perchè in questo campionato di Eccellenza, sono tante le squadre costruite per vincere. Noi andiamo avanti, diamo tutto, poi si faranno i conti. Intanto attorno alla squadra, c'è nuovo entusiasmo. Domenica abbiamo battuto una squadra forte come il Taloro, abbiamo 12 punti, siamo in corsa per la Coppa Italia. Sono soddisfatto, ma lo ripeto, bisogna lavorare. Sodo, tanto".
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