In carriera ha vinto tanto. Nell'ultima stagione, la storica vittoria della Coppa Italia regionale col Tonara.

Antonio Prastaro, classe 1972, tecnico esperto, prima di cimentarsi con i "grandi" ha fatto una lunga gavetta.

Nel suo palmares, il titolo di Campioni d'Italia con gli Allievi del Sant'Elena e il titolo regionale Allievi con la Sigma.

Ha vinto il campionato di Promozione con Muravera e Nuorese. In Eccellenza, sempre con ottimi risultati, ha guidato Quartu 2000, Nuorese, Sanluri, Monastir e Tonara. Al momento è senza panchina.

Prastaro, quale sarà il livello dell'Eccellenza 2018/2019?

"Come quello degli ultimi anni, con tre o quattro squadre che lotteranno per la promozione in serie D. Con poche squadre competitive per il salto di categoria e con le altre che lotteranno per mantenere la salvezza".

Il massimo campionato regionale sta per compiere 20 anni. Si dice che il tasso tecnico sia calato.

"Negli ultimi anni ho visto poche squadre sviluppare un'idea di gioco propositiva. Si pensa troppo al risultato. Bisogna lavorare nei vivai cercando di far crescere i ragazzi. Sono invece trascurati e questo comporta inevitabilmente va a scapito della tecnica".

Molte società chiudono la stagione con affanno, soprattutto in termini economici. Colpa della crisi?

"Ha inciso tanto. Ci sono meno imprenditori che, nonostante la passione per questo sport, sono disposti ad investire. Bisogna trovare alternative creando sinergie. Questo vale soprattutto per le piccole realtà. Le società devono essere consapevoli delle proprie forze senza mai fare il passo più lungo della gamba. Le risorse economiche sono importanti ma altrettanto lo sono le competenze e le idee".

Lo stato dei vivai?

"È il vero problema. L'Eccellenza dovrebbe essere la vetrina migliore per poter avviare i giovani verso i tornei professionistici. Sono un sostenitore accanito dei giovani e dico che c'è da migliorare nelle categorie di base dove troppo spesso non si curano gli aspetti tecnico-coordinativi. Capita inoltre di avere a che fare con ragazzi anche bravi tecnicamente ma poco portati al sacrificio e al rispetto dei compagni. Si parla tanto a livello mediatico delle carenze del calcio italiano. A mio avviso basta poco: occorre saper fare le cose semplici ma probabilmente nulla è più difficile di giocare a calcio in modo semplice".

Cosa si aspetta dal massimo campionato regionale?

"Mi auguro di poter assistere a un torneo con squadre che abbiano idee di gioco e buoni giovani".

Le favorite?

"Non mi esprimo prima di aver visto le squadre in campo. Ci sono società che investono di più e probabilmente partiranno in pole position ma non raramente accade che il buon lavoro riporta i valori in equilibrio".

Prastaro cosa farà ora?

"Dopo due stagioni ho terminato un bellissimo ciclo a Tonara. L'obiettivo è quello di allenare in categorie superiori per avere maggiori stimoli. Ho avuto delle richieste ma le trattative non sono andate in porto. Per ora sarò spettatore".
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