Fumata nera per il Bonorva calcio, società che milita nel torneo di Promozione girone B. I dirigenti si sono dimessi e hanno consegnato le chiavi al sindaco. Nonostante qualche speranza, è andata a vuoto anche l'ultima riunione, indetta dal sindaco di Bonorva Massimo D'Agostino, per trovare qualcuno disposto a rilevare la società. Ma nella sala consiliare del Comune non si è presentato nessuno: indifferenza totale sinora dei bonorvesi per le sorti della squadra.

Il sindaco ha comunque assicurato che l'Amministrazione iscriverà la compagine al campionato, ma poi è tutto da definire.

Situazione delicata anche a San Teodoro. La società, appena 3 punti lo scorso campionato, aspetta i contributi del Comune come una manna dal cielo, anche per sanare qualche debito pregresso. "L'iscrizione è comunque garantita", afferma il presidente Mario Giagheddu, uno dei pochi a non avere abbandonato una barca che sta affondando, con un parco giocatori che deve essere assolutamente rinforzato se si vuole affrontare degnamente un campionato come quello di Promozione.

Problemi anche a Calangianus, dove continuano le polemiche sui premi di preparazione di diversi giocatori tra Juve Luras e società giallorossa. In una nota di oggi i dirigenti della Juve Luras ribadiscono le loro ragioni e accusano i dirigenti attuali del Calangianus di "inesperienza e di nascondere il loro fallimento". Rimane quindi la vertenza in piedi e onoranze che il Calangianus dovrebbe sanare.

Bonorva, Calangianus e San Teodoro non sarebbero le uniche società del campionato di Promozione girone B a trovarsi in grande difficoltà nel periodo post pandemia. Altre si troverebbero in simili condizioni. Ma è tutto il mondo dilettantistico sardo che attraversa un periodo molto delicato.
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