Verso Cagliari-Udinese, Sottil: «Non si può giocare in Sardegna alle 12.30 con 40 gradi»
Il tecnico dei bianconeri presenta la sfida dell’Unipol Domus: «Ranieri un pragmatico, la carriera parla per lui»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Gli infortuni, Ranieri, ma anche il contestato orario di gioco. Il tecnico dell’Udinese, Andrea Sottil, spazia su più fronti alla vigilia della sfida contro il Cagliari, in programma per domani all’ora di pranzo.
«La sosta è andata bene», spiega l’allenatore bianconero. «Ci si sta allenando ad alta intensità e l'infortunio fa parte del nostro lavoro, qui si lavora seriamente e con qualità. Si è fatto tutto ciò che dovevamo in termini di preparazione dei giocatori arrivati, anche all'ultimo come Davis. L'infortunio purtroppo non si può controllare, fa parte della storia degli allenamenti ad alta intensità e di una squadra che gioca a calcio, faremo con quelli che abbiamo».
Poi un commento sul collega rossoblù: «Ranieri è un allenatore pragmatico, con concetti chiari, sa tirare fuori tanto dai suoi calciatori, parla la sua carriera per lui. Ho un bel ricordo del mister», ha detto Sottil. «Una persona schietta, diretta. Ha preso l'anno scorso un Cagliari non lanciato per vincere la Serie B, lo ha formato e gli ha dato la sua identità come fa con le squadre che allena. Ha vinto il campionato combattendo fino all'ultimo secondo con il Bari. Anche quest'anno», prosegue, «ha dato la sua impronta: la categoria ora è diversa, ma mi aspetto una partita tosta, dove bisognerà vincere i duelli, correre tanto e bene».
Ma non solo, l’allenatore è tornato sul tema più discusso, quello relativo all’orario di gioco: «L'unica cosa che mi dispiace è che la partita venga giocata in Sardegna a settembre alle 12.30. Servirebbe un po' di attenzione, ci aspettano 40 gradi, non è una scusa, ma alle 12.30 ora magari giochi in Piemonte o in Friuli dove di gradi ce ne sono 25».
Poi la chiusura: «Domani vogliamo trovare un grande risultato, questo sì: penso solo a migliorare i giocatori e il gioco».
(Unioneonline/L.Ne.)