Sono passati esattamente 49 anni da quella tragedia che tanto ricorda quella che recentemente ha visto protagonista Davide Astori.

È il 16 marzo 1969, allo stadio Amsicora di Cagliari si gioca la partita tra i rossoblù e la Roma.

Al termine del match l'attaccante giallorosso Giuliano Taccola, che neanche aveva giocato, accusa un malore negli spogliatoi e si accascia al suolo.

Immediato il soccorso dei medici sociali di entrambe le squadre, che gli praticano il massaggio cardiaco e la respirazione artificiale. Attimi concitati, l'arrivo dell'ambulanza e il trasporto in ospedale, ma non c'è niente da fare: Taccola muore poco prima delle 18, quando ancora deve fare il suo ingresso nell'Ospedale Civile di Cagliari.

"Insufficienza acuta cardio-respiratoria", questa la causa della morte.

La notizia sulla prima pagina de L'Unione Sarda
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Ma a distanza di 49 anni sono ancora tanti i punti interrogativi: la vedova del calciatore ha cercato di tenere sempre viva l'attenzione sulla tragedia, e ha denunciato sia l'As Roma che la Figc per responsabilità dirette e omessi controlli sanitari.

Anche Helenio Herrera, ai tempi allenatore giallorosso, è finito sotto accusa per aver forzato il recupero del calciatore da un infortunio e per averlo schierato regolarmente in prima squadra nonostante i continui malesseri che accusava Taccola all'epoca.

Il rendimento del centravanti infatti calò improvvisamente proprio nel corso della stagione 1968-69: continui malesseri e febbre alta, tanto che i medici del club capitolino gli diagnosticarono un vizio cardiaco. Un mese prima della morte fu operato alle tonsille per una grave infezione, e invece di restare lontano dai campi da gioco tornò ad allenarsi dopo appena due settimane.

Anche poco prima dell'incontro - non scese in campo per i postumi di un infortunio al malleolo - aveva comunicato ai medici di avvertire qualche linea di febbre, e per questo gli furono somministrate due compresse di antipiretico.

Su Taccola ha scritto un libro anche Roberto Morassut, ex deputato Pd sempre attento alle vicende di Roma e della Roma, che è riuscito ad avere accesso a tutti gli atti dell'inchiesta per omicidio colposo - poi archiviata - aperta dalla procura di Cagliari.

Nel libro parla di una morte che si poteva evitare, "se ci fossero stati controlli più attenti, come quelli introdotti negli anni successivi".

Taccola infatti aveva "una cardiopatia già da alcuni anni, non diagnosticata nella sua esattezza e gravità, degenerata poi in un collasso cardiocircolatorio fulminante a causa di un'infezione alle tonsille mal curata, anche perché il calciatore era costretto ad allenarsi".

Responsabilità talmente diffuse che forse era difficile individuare un preciso responsabile. Come spiega Morassut nel suo libro, in quel periodo il club giallorosso cambiava in continuazione presidente, c'era una grande disorganizzazione nello staff medico, e c'era un allenatore, Helenio Herrera, che dei dottori non si fidava molto.

(Unioneonline/L)
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