Tutto da rifare per il progetto dello stadio della Roma, bloccato dalla Conferenza regionale dei servizi.

Alla base della decisione, si legge in una nota dell'assessore alle Politiche del territorio, Michele Civita, la mancata variante urbanistica sul piano regolatore da parte del Campidoglio, e l'avvio del procedimento di vincolo dal Ministero dei Beni culturali all'Ippodromo Tor Di Valle.

Per sette mesi, scrive Civita, il Comune di Roma "ha impegnato molte pubbliche amministrazioni a decifrare pareri confusi e contraddittori".

Ora si chiude la prima fase richiesta dai privati, che avranno tempo fino al 15 giugno per presentare le controdeduzioni al provvedimento "mantenendo le opere pubbliche e garantendone la contestuale esecuzione con quelle private".

"Auspichiamo che la revisione per modificare il progetto sia rapida e chiara, a garanzia dell'interesse pubblico".

Immediate le reazioni politiche alla decisione.

"Gli M5S e la Raggi stanno facendo morire questa città", scrive in una nota Marco Miccoli, deputato Pd.

E Roberto Giachetti, candidato al Campidoglio alle scorse elezioni, commenta su Twitter: "Altro che prima pietra in estate".

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