La Serie A tira dritto, ma per quanto tempo ancora? Ieri Mario Draghi ha sentito il presidente della Figc Gabriele Gravina, chiedendogli di valutare una sospensione del campionato o di svolgere le partite a porte chiuse.

Nessun aut aut al momento, ma un invito alla riflessione vista la situazione difficile testimoniata anche dal caos degli ultimi giorni. La speranza della Lega è che bastino il nuovo protocollo (si gioca con 13 negativi andando a pescare anche dalla Primavera in caso di necessità) e il prossimo incontro con il governo, previsto per mercoledì.

La Lega prova a non fermarsi, senza nemmeno l'intenzione di voler tornare alle porte chiuse, ipotesi che le società in assemblea hanno visto come un affronto, alla luce anche dei mancati ristori chiesti dal mondo del pallone al governo e accordati ad altri settori.

IL TEMA ASL E LE PARTITE CHE SALTANO – La Lega auspica che “nella riunione di mercoledì si possano individuare in modo chiaro degli strumenti di coordinamento delle aziende sanitarie per assicurare una gestione uniforme delle situazioni da covid-19 nelle squadre”.

Insomma, serve una gestione univoca delle autorità sanitarie. Intanto le decisioni dei giorni scorsi andranno a incidere anche sul prossimo turno. Cagliari-Bologna e Udinese-Atalanta non si giocheranno visti i provvedimenti delle Asl che fermano i felsinei e i friulani. Il club sardo ha sospeso la vendita dei biglietti della partita, in programma alle 14.30 alla Unipol Domus.

Si dovrebbe invece giocare Verona-Salernitana. Anche Torino-Fiorentina, la Asl ha revocato la quarantena dopo le negatività emerse dai tamponi sui granata

Le gare non disputate nel giorno della Befana restano sub iudice, non dovrebbe arrivare il 3-0 a tavolino soprattutto alla luce di quanto accaduto l’anno scorso per Juve-Napoli, quando inizialmente fu assegnata la vittoria ai bianconeri ma i partenopei vinsero il ricorso e la partita fu giocata.

(Unioneonline/L)

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