In fondo la Juventus quei 105 milioni a luglio li ha spesi per serate come questa. E lo sa bene Cristiano Ronaldo, che ha preso i bianconeri per mano e li ha trascinati allo strepitoso 3-0 che ha ribaltato il risultato di andata contro l'Atletico Madrid.

La Juventus è ai quarti di finale, e dopo giorni di tensioni e nervosismo - visibile a occhio nudo anche nelle conferenze stampa - sul volto di Massimiliano Allegri può tornare il sorriso.

Con due gol di testa (fantastici l'anticipo e lo stacco in occasione dell'1-0) e un rigore CR7 ha preso per mano la Juve, le ha fatto sconfiggere quei timori che non mancano mai ai bianconeri in partite di questo tipo. E Allegri ci ha messo il suo: si sono rivelate giuste le scelte sugli esterni (Cancelo e Spinazzola), così come giusta si è rivelata la decisione di preferire Bernardeschi a Dybala. È stato l'ex fantasista della Fiorentina a mandare CR7 sul dischetto per il 3-0, al termine di una strepitosa azione personale che si è conclusa con la netta ed inequivocabile spinta di Correa.

Ronaldo aveva tolto, Ronaldo dà. Con un rigore allo scadere, e tra le proteste dei bianconeri, un anno fa li aveva mandati fuori dalla Champions. Con un rigore allo scadere ieri si è preso definitivamente la scena, dopo la doppietta di testa, dando un senso al grande acquisto fatto dalla società in estate.

"Doveva essere una notte speciale e lo è stata, non solo per i gol ma per l'attitudine da Champions che abbiamo avuto", esulta il portoghese. Calma però: "Non abbiamo ancora vinto niente".

E ancora: "Forse la Juve mi ha preso per questo, per aiutarla a fare cose che non erano mai state fatte (mai la Juve aveva rimontato uno 0-2, ndr). Questo risultato è una grande spinta per il futuro, siamo forti e lo abbiamo dimostrato. Ora è presto per pensare alla finale, andiamo avanti passo dopo passo".

Da Madrid era uscito dal campo mostrando le cinque dita, il numero di Champions vinte. Ieri ha restituito il gestaccio a Simeone: "Anche noi abbiamo 'los huevos'", ha voluto dimostrare (e mostrare) al popolo bianconero.

(Unioneonline/L)

LE PAROLE DI BERNARDESCHI

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