«Credo che sia stata determinante la forza dei ragazzi, ci hanno creduto»: è felice Claudio Ranieri quando arriva in sala stampa, dopo aver conquistato tre punti contro la Ternana.

«Dopo il vantaggio iniziale potevamo raddoppiare, poi preso il gol abbiamo smesso di giocare come sappiamo. Non so perché succeda, l’ho chiesto anche ai ragazzi».

La squadra. «Nella ripresa Zappa è tornato a destra, Luvumbo ha dato velocità là davanti. Ho bisogno di dare minutaggio a Pavoletti, che oggi ha preso una storta alla caviglia e spero non sia nulla di grave. La Ternana ha un signor attacco, dopo il gol del pari erano padroni del campo e meno male che non ne hanno approfittato. Nel secondo tempo abbiamo fatto la nostra partita, chiudendoci bene e diventando pericolosi in ripartenza. Guardo sempre gli allenamenti in settimana, i ragazzi che ho messo all’inizio mi avevano convinto. Zappa e Di Pardo stavano benissimo, quindi ho scelto di metterli entrambi anche per avere un destro che contrastasse il mancino Partipilo. Nella ripresa ho rimesso Zappa dalla sua parte inserendo Di Pardo a sinistra».

C’è tempo anche per un ricordo dei tempi passati. «Qui a Cagliari nel 1990 quando cambiavo sistemi di gioco mi dicevano che avevo sbagliato la formazione iniziale, detto con ironia devo averla sbagliata anche oggi, se poi abbiamo vinto cambiando. Oggi tutti cambiano modulo in corsa, io lo facevo già allora. Nello spogliatoio all’intervallo ho predicato calma, sapevo che potevamo cambiare la partita».

Rog? «Ha fatto una bella partita, peccato che finora lo abbiamo avuto a singhiozzo».

Ora non è il momento di abbassare la guardia. «Ci giochiamo dieci mesi di lavoro in queste partite, vincerle significa mettere mezzo piede nei playoff. Venerdì a Perugia ci sarà da soffrire, ma noi vogliamo la miglior posizione possibile in classifica e siamo pronti a lottare».

Bisogna giocare fino alla fine, senza perdere di mira l’obiettivo. «Sono convinto che dobbiamo andare a giocarcela contro tutti, altrimenti non si va nemmeno ai playoff. La fase finale poi è una lotteria, conterà avere giocatori in forma ma ora l’imperativo è accedere ai playoff».

La maglia speciale per S. Efisio? «Le iniziative benefiche sono sempre buone».

Tonino Orrù? «Durante il minuto di silenzio mi sono commosso ancora una volta per l’affetto infinito che nutro verso l’uomo che mi ha preso da sconosciuto e mi ha dato l’opportunità di iniziare davvero la carriera. Non lo dimenticherò mai».

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