È l’anno di Leonardo Pavoletti. A 35 anni il capitano del Cagliari, seppur abbia vissuto stagioni decisamente migliori sul fronte realizzativo, sta vivendo forse la più esaltante della sua carriera. Gol chiama gol, si sa, e ora sorride: «È un buon momento», racconta il numero 30 a margine dell’intervista a “Il Cagliari in diretta" su Radiolina, «poi il clima natalizio ha sempre quella magia particolare».

Eppure il 2023 non era iniziato nel migliore dei modi. Poi, quasi all’improvviso, quella sera al San Nicola: «È stato un bivio. Quel gol ha dato una botta di energia, ha fatto ripartire tutto il movimento, non solo di Pavoletti ma anche del Cagliari, dei tifosi. Ha riavvolto un nastro che non stava andando bene. Con un colpo di magia siamo riusciti a riprenderlo».

Ranieri se lo coccola, e per lui ha ritagliato un ruolo-soprannome, quello dell’Altafini” rossoblù: «Mi piace. Quando ti riescono a identificare per qualcosa che fai in campo è sempre bello. Poi quando ti paragonano a un grande campione… L’importante è che il mister sappia di avere un uomo, che a prescindere dal fatto che giochi un minuto o novanta sia sempre in palla».

Ora però, questo anno bisogna chiuderlo in bellezza con le ultime due partite: «Abbiamo lottato per arrivare in questo momento a prendere aria. Abbiamo partite che sulla carta possiamo giocarci ed è giusto andare ad affrontarle nel migliore dei modi». 

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