Quelli in Qatar non sono solo i primi Mondiali ospitati in un Paese arabo e non solo i primi ad altissimo tasso di alta tecnologia, ma – pur non essendo ancora cominciati – già si confermano come i Mondiali più contestati della storia del calcio. 

Non bastassero le ombre sui diritti umani non rispettati e sullo sfruttamento degli operai per la costruzione degli stadi, costato – secondo molti report – la vita a centinaia di lavoratori, ora spuntano addirittura sospetti sul reclutamento, da parte dell’organizzazione, di finti tifosi pagati per popolare le strade dell’emirato per mostrare al mondo un clima di festa che, in realtà, sarebbe posticcio. 

Sui social sono infatti comparsi video che mostrano colorati capannelli di supporter di questa o quell'altra nazionale. Ad esempio l’Inghilterra e la Spagna. Peccato però che quasi tutti i supporter ritratti nelle immagini non abbiano per nulla le fattezze tipiche britanniche o iberiche, bensì connotati asiatici, indiani in particolare. E, caso vuole, che proprio India e Bangladesh siano i Paesi d’origine di molti degli immigrati arrivati nell’emirato negli ultimi anni per lavorare nei cantieri aperti per il Mondiale. 

Apriti cielo: sui social i filmati hanno come detto dato la stura ad accuse e illazioni. Una polemica “virale” – non la prima e di sicuro non l’ultima – che ha costretto gli stessi organizzatori a diramare un comunicato per smentire le accuse

"I tifosi di tutto il mondo - molti dei quali hanno fatto del Qatar la loro casa - hanno recentemente contribuito all'atmosfera locale, organizzando passeggiate e sfilate e accogliendo le varie squadre nazionali all'arrivo nei loro hotel", si legge nella nota.

"Numerosi giornalisti e commentatori sui social media si sono chiesti se si trattasse di fan 'veri'. Respingiamo completamente queste affermazioni, che sono sia deludenti che non sorprendenti", concludono gli organizzatori della manifestazione.

(Unioneonline/l.f.)

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