L’incontro tra Claudio Ranieri e la dirigenza del Cagliari dovrebbe tenersi nel pomeriggio. Restano le garanzie tecniche e gestionali chieste dal tecnico di Testaccio, considerate un punto di partenza inscindibile per il suo ritorni in Sardegna dopo 31 anni. Nel frattempo i “suoi” giocatori aspettano e quasi gridano al miracolo. O meglio, ci sperano. I reduci delle stagioni 1988-’89 e 1989-’90, quelle del salto in Serie A dalla Serie C, perorano la causa dell’arrivo di Claudio Ranieri.

A cominciare da Lucio Bernardini, capitano di quel Cagliari straordinario: «Se fosse vero sarebbe una sorpresa: Claudio è un allenatore di caratura internazionale, ora i rossoblù sono in Serie B», argomenta da Città di Castello l’ex numero 10 di Ranieri. «Magari ritiene che in rossoblù possa chiudere il cerchio, visto che nell’Isola ha iniziato la sua carriera da allenatore ad alti livelli. Di sicuro, ha sempre voglia di mettersi in gioco e questa, per il tifosi, è una garanzia».

Anche Ivo Pulga, che del Cagliari è stato allenatore sotto la presidenza Cellino, vede di buon occhio il grande ritorno: «Se chiamasse tornerei a fargli da secondo senza batter ciglio», scherza Pulga. «Anche in passato si era detto che sarebbe potuto tornare, in Serie A, ma forse il mister valutò il fatto che in Sardegna aveva scritto la storia in quelle tre annate straordinarie. Se lo sta facendo davvero, ora, in una situazione in cui c’è da rimboccarsi le maniche, è perché ci crede. Di sicuro chiederà garanzie tecniche e gestionali importanti: stiamo parlando di Claudio Ranieri». Quanto alle prospettive della squadra, dice: «Liverani non era l’allenatore giusto, sono certo che questa squadra farà almeno i playoff. La classifica è cortissima, se ci sarà la scossa che tutti auspichiamo basterà un filotto di vittorie o poco più: non fasciamoci il capo».

Raffaele Paolino, attaccante di quella squadra, ricorda: «L’unico che può salvare questa baracca che sta affondando è Claudio Ranieri», spiega. «Personalmente, credo che abbia già firmato: è l’unico che può risollevare il Cagliari e calmare la piazza, sono due anni che lo dico».

Guglielmo Coppola è l’unica voce fuori dal coro, tanto che esterna scetticismo: «Me lo auguro per tutta l’Isola, ma per un suo ritorno la vedo ardua», dice. «In ogni caso non ci credo finché, nel caso, non arriverà l’ufficialità». Chiude, con una riflessione argomentata, Gianluca Festa: «Penso che la scelta di tornare in una squadra dove aveva fatto la storia e dove è stato amato moltissimo non sia facile, perché in questi casi si rischia, in caso di insuccesso, di offuscare anche tutto ciò che di buono si era fatto nel passato. Fatta questa premessa, io personalmente sarei contento di un suo ritorno per il bene del Cagliari: le sue qualità di allenatore e umane sarebbero molto importanti per cercare rimettere la squadra in condizione di potersi  giocare la possibilità di tornare in Serie A. Penso che in ogni caso si dovrà tornare sul mercato per aggiungere qualcosa alla rosa. La scelta di tornare a Cagliari farebbe molto onore al mister: alla sua età, con tutto quello che ha vinto, rimettersi in gioco ritengo chesia una cosa bellissima quasi romantica. Lui sa benissimo come è il campionato di Serie B, quindi non sarà una sorpresa quando si dovrà lottare palla su ogni palla e quando ci saranno banalissimi errori, sicuramente avrà modo di trasferire ai suoi giocatori entusiasmo e competenza tattica. Ranieri, in ogni occasione, ha ricordato la sua esperienza con il Cagliari come una delle più belle del sua carriera, detto da uno che ha allenato squadre di altissimo livello ha un grande significato. Mi auguro», conclude Festa, «che si arrivi a un accordo con Ranieri e che la nostra squadra possa risollevarsi al più presto».

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