Mario Piga da Palau toglie dal suo forziere dei ricordi alcune perle preziose. Quasi tutti gli appassionati di calcio lo ricordano come ala destra (nel 1982, con la casacca dell'Avellino, arrivò primo nel ruolo e immesso nella top 11, precedendo gente come Franco Causio, Bruno Conti e   Claudio Sala. Scusate se è poco) o centrocampista tutto fare. Mario Piga invece è stato chiamato in causa anche da mediano incontrista e difensore puro. Marcando con successo non calciatori qualunque, ma autentiche icone del calcio mondiale. Due nomi su tutti: Gianni Rivera e Arthur Antunes Coimbra, detto Zico. Procediamo con ordine.
1978, campionato della stella del Milan. A San Siro Milan-Avellino. «Marchesi alla vigilia mi dice di marcare Gianni Rivera, ha bisogno di uno rapido che lo sappia anticipare - racconta Mario Piga -. Comincia la gara. Dopo due minuti gli danno la palla rasoterra sulla fascia, tra le due panchine. Io mi volevo presentare facendo  capire a Gianni che non era aria. Entro in scivolata deciso e prendo la palla, ma con l'inerzia lo butto fuori dal campo. Lui si alza e mi dice "brutto str...». Io allora gli rispondo: "Se la prendi così allora dopo ti do il resto". Rivera era un fuoriclasse, in grado di mandare in gol qualsiasi punta appena si girava. Io - continua - gli rimasi appiccicato tutta la partita, ma quando la palla l'avevamo noi mi inserivo in avanti. Lui non mi guardava nemmeno, ci pensavano gli altri a farsi il mazzo in questo senso. Vinse il Milan 1-0, penso immeritatamente. Segnò Ruben Buriani, il centrocampista biondo".

L'altro episodio annata 1983 -84, ai tempi della Lazio."Prima di entrare in campo all'Olimpico - riprende Mario Piga - l'allenatore Carosi mi disse "Stai su Zico". Io non mi tirai indietro. Forse il brasiliano non era in giornata o in condizioni fisiche eccellenti. Fatto sta che toccò pochi palloni. E tutti ininfluenti. Per me fu una grande soddisfazione averlo marcato con successo. Il segreto per fermare giocatori come lui era non concedergli nemmeno un centimetro". Già, facile a dirsi.
 

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