Le verità di João Pedro. A poco più di un anno dall'addio al Cagliari l'attaccante italo-brasiliano, ora al Grêmio in Brasile dopo aver lasciato i rossoblù per il Fenerbahçe nell'estate del 2022, parla dei motivi che lo hanno portato ad andare via dopo la retrocessione di Venezia. 

«È stato difficile lasciare il Cagliari», ha detto nella puntata odierna del programma "Il Cagliari in Diretta" su Radiolina, rispondendo alle domande dei giornalisti Valentina Caruso, Fabiano Gaggini e Alberto Masu. «Il silenzio è stato il riflesso della complessa scelta di andare via dopo così tanto tempo: Cagliari fa parte non solo della mia carriera ma della mia vita, sono stati otto anni molto belli ed è il posto dove è nato e cresciuto mio figlio». Per lui, in rossoblù, 86 gol in 271 presenze fra il 2014 e il 2022, la fascia da capitano, tre anni di fila in doppia cifra e la convocazione con l'Italia.

Il saluto del capitano. João Pedro aveva salutato i tifosi il 22 luglio 2022, a due mesi esatti dalla sportivamente drammatica serata della retrocessione Venezia, con una lettera pubblicata sull'Unione Sarda al momento del suo passaggio al Fenerbahçe. A chi, a distanza di oltre un anno, gli contesta il suo silenzio nell'immediato dopogara del Penzo spiega: «Ero pronto a farlo, ma per una dinamica interna non mi hanno fatto parlare. Ero il capitano e la faccia della società: a volte meglio non dire niente che parlare giusto per farlo». Dopo un anno in Turchia, con qualche problema fisico e appena quattro gol in campionato, è tornato in patria: da un mese è al Grêmio, club di Porto Alegre terzo nel Brasileirão. «La possibilità di tornare a Cagliari non c'è mai stata in estate, non volevo lasciare la Turchia per principio non avendo fatto vedere chi sono. Ma ha prevalso la voglia di tornare in Brasile: sto diventando vecchio, mi piaceva riavvicinarmi alla mia famiglia». Anche da lontano João Pedro segue sempre il Cagliari: «Stavo giocando in contemporanea la sera di Bari, quando sono uscito la prima cosa che ho fatto è stata guardare il telefono. Non volevo crederci quando ho letto il risultato e il modo: ho sentito tutti, sono contento per Pavoletti che se lo merita. E sono fiducioso per Cagliari-Udinese: Ranieri saprà rimettere le cose a posto».

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