Una grande notte a San Siro. Oltre 55mila persone pronte a riempire gli spalti questa sera per caricare l'Italia di Luciano Spalletti in una sfida che non lascia mai indifferenti. C'è la Germania e i ricordi che tornano alla mente regalano sempre grandi emozioni.

È la Nations League, sono i quarti di finale d'andata, ma resta una sfida show. E a Milano contro la Germania, seppur in quattro amichevoli, gli azzurri non hanno mai perso: due vittorie (nel '23 e nel '40) e due pareggi (nel 2013 e nel 2016).

Il match contro la Germania sarà il primo impegno ufficiale dell'Italia nel 2025 e sarà anche la prima partita dalla scomparsa di Bruno Pizzul a cui la Nazionale dedicherà un ricordo al termine del riscaldamento. Dal 1986 al 2022 è stata la voce degli azzurri sulla Rai, con il suo racconto colto e rassicurante che ha accompagnato l'Italia nel mondo per oltre 35 anni. 

Per Luciano Spalletti una gara da leggere con molta attenzione per tutti i 90 minuti: «Ci saranno momenti in cui soffrire, si starà in tanti dentro la nostra area di rigore: non bisogna dargli la possibilità di giocare a campo aperto, saper scegliere i momenti in cui sbattere forte contro gli avversari e quelli in cui concedere palla per fare una ricomposizione cattiva fino a essere tutti sotto palla».

Attacco affidato a Kean dopo l’infortunio di Retegui, con il rossoblù Piccoli che potrebbe essere chiamato per la seconda partita nella sua prima convocazione in Nazionale maggiore. 

E poi altre indicazioni del c.t. a livello di singoli: «Raspadori sta benissimo, ha tutto addosso e ti aiuta anche nella fase difensiva. Frattesi, Barella e anche Casadei possono essere anche assaltatori, ma dai centrocampisti serve anche equilibrio. Ricci e Rovella sono diversi, entrambi bravi nella gestione e nella regia della squadra. Ricci è un po’ più mezzala, accompagna la squadra, si inserisce. Rovella è più mediano di lui, quando fa una riga per terra e vede che gli avversari la vogliono superare gli viene il sangue agli occhi e, diventa tignosissimo. Cambiaso? Se è qui nonostante l’acciacco di domenica è segno che ci vuole stare: ama il lavoro che fa e vuole bene alla Nazionale, ha il coraggio di soffrire un po’ pur di essere utile ai compagni».

L'Italia giocherà il ritorno domenica sera a Dortmund, sempre alle 20.45. Sabato la partenza del gruppo per la Germania.

(Unioneonline)

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