Tre arbitri della commissione nazionale della serie A sospesi, e con loro quattro assistenti. Una misura cautelativa, ma inevitabile dopo che su segnalazione dell'Aia del neopresidente Alfredo Trentalange la procura della Figc ha aperto un'inchiesta per accertare presunte alterazioni sui rimborsi spese nel settore arbitrale.

Lo stop di Fabrizio Pasqua, 38enne arbitro della sezione di Tivoli, Federico La Penna, 37enne di Tivoli 1, e Ivan Robilotta, 33enne direttore di gara di Sala Consilina, tutti e tre della commissione che ha unificato di recente A e B, è una nuova tempesta che si abbatte sul mondo dei direttori di gara, al termine di una stagione di transizione dirigenziale nella quale le polemiche sul campo sembravano sopite, almeno fino alle ultime giornate.

A turbare Trentalange e la sua nuova squadra dirigenziale ci sono due inchieste dell'ufficio guidato da Franco Chinè.

La prima, emersa nelle settimane scorse, riguardava presunte alterazioni nelle graduatorie dei fischietti di serie B per la stagione 2019-2020, ed era partita dall'esposto di due ex arbitri.

La nuova parte invece da una segnalazione dalla presidenza Aia, guidata da febbraio 2021 da Trentalange. La conclusione del lavoro di indagine dei pm federali, cominciato oltre un mese fa, è atteso a giorni, e allora si capirà entità e dimensione dell'affaire, che certo stride con l'immagine di chi per mestiere è chiamato a far rispettare le regole.

Un arbitro internazionale, il top della serie A, guadagna 150mila euro l'anno; altra storia sono poi i rimborsi spese.

A seguito di una segnalazione, in accordo con la presidenza dell'Aia, la Figc si è subito attivata promuovendo un'indagine interna ad ampio spettro per verificare eventuali irregolarità amministrative nella rendicontazione dei rimborsi a qualsiasi livello.

In una nota, l'associazione arbitri ha fatto il punto su come tutto sia nato, sotto l'impulso di Trentalange: "La nuova presidenza dell'Aia in attuazione dell'obiettivo di maggior trasparenza dell'associazione, ha riscontrato delle incongruenze contabili nella compilazione dei rimborsi spese redatti di alcuni associati. Conseguentemente, nel rispetto dei poteri d'indagine, la presidenza dell'Aia ha inviato tutta la relativa documentazione alla procura federale il 21 aprile scorso", sottolinea l'Associazione italiana arbitri in una nota.

"Nell'attesa della conclusione delle indagini - aggiunge l'Aia - gli associati coinvolti nell'accertamento sono stati sospesi dall'attività tecnica in via cautelativa".

(Unioneonline/F)

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