«La Juventus ha commesso un illecito disciplinare sportivo, tenuto conto della gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione».

Si legge nelle motivazioni delle sentenza con cui la Corte d’appello della Figc ha dato 15 punti di penalizzazione alla Juve per il caso plusvalenze.

Pochi dubbi sugli illeciti commessi secondo i giudici, «vista la documentazione proveniente dai dirigenti, con valenza confessoria e dai relativi manoscritti, le intercettazioni inequivoche e le ulteriori evidenze relative a interventi di nascondimento di documentazione o addirittura manipolatori delle fatture».

Sono 36 le pagine di motivazioni per la sentenza di penalizzazione: «La Corte ha tenuto conto della particolare gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione e della stessa intensità e diffusione di consapevolezza della situazione nei colloqui tra i dirigenti della FC Juventus Spa».

La richiesta di revocazione della Procura è stata ammessa, viene specificato, «di fronte a un quadro dei fatti radicalmente diverso per l’impressionante mole di documenti giunti dalla Procura della Repubblica di Torino che ha evidenziato l’intenzionalità sottostante all’alterazione delle operazioni di trasferimento e dei relativi valori».

Le altre squadre coinvolte: «Nei fatti nuovi sopravvenuti non sussistono per le altre società evidenze dimostrative specifiche che consentano di sostenere l’accusa e tanto meno appare possibile sostenere che vi sia una sistematica alterazione di più bilanci».

(Unioneonline/L)

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