Il calciatore della Roma Stephan El Shaarawy è stato sentito per circa un'ora in Procura nell'ambito del procedimento per lesioni legato a quanto raccontato da un 35enne cileno, José Carlos Sagardia, che nel febbraio scorso aveva tentato di rubare la Lamborghini all'attaccante nella Capitale.

L'uomo, condannato a un anno e sei mesi per tentato furto, ha sostenuto di essere stato inseguito e picchiato dal giocatore prima che la polizia lo bloccasse.

Il 35enne in un primo momento ha presentato un certificato con una prognosi di pochi giorni per poi depositarne un secondo, che riportava la frattura di una costola e un piede e 60 giorni di prognosi.

L'attaccante è stato convocato dal pm Carlo Villani, titolare del fascicolo.

Nel corso del confronto con gli inquirenti il calciatore ha respinto ogni accusa.

"Il mio assistito ha chiarito nei dettagli la vicenda - ha sottolineato l'avvocato Gianluca Tognozzo - spiegando la sua completa estraneità ai fatti. L'iscrizione nel registro degli indagati così come l'interrogatorio sono atti dovuti. In attesa delle determinazioni del pm siamo fiduciosi di uscirne in tempi rapidi".

Sagardia, al processo in cui era imputato, ha raccontato di esser stato “rincorso e placcato” con un calcio o uno sgambetto mentre fuggiva e di esser caduto e aver perso i sensi.

Al suo risveglio, ha raccontato, era stato stato circondato e assalito da un gruppo di persone, tra cui appunto El Shaarawy, che poi aveva chiamato le forze dell’ordine per far arrestare l’uomo.

(Unioneonline/F)

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