I cinque gol rifilati ieri al Villamassargia sono stati inutili: è stata infatti una vittoria amara quella del Cortoghiana che dopo quattro anni di Promozione retrocede in Prima Categoria. Responso giunto peraltro solo alle 18.12 dopo 25 minuti dalla conclusione della gara vissuti con ansia da giocatori, tecnico, dirigenti e tifosi.

Nel girone A non ci saranno i playout, il Cortoghiana chiude il suo campionato a 28 punti al quart' ultimo posto, ma i punti di Orrolese, Villamassargia, Selargius e Gonnosfanadiga che chiudono a 35 punti, sono 7 in più. Per fare il doppio spareggio salvezza sarebbero dovuti essere massimo 6. "Sembra destino nella storia del Cortoghiana - analizza Alberto Pili, uno degli storici dirigenti - retrocedere dalla Promozione per un soffio: già nelle due precedenti occasioni nel campionato 1969/70 e nel 1977/78 la retrocessione avvenne per un gol di differenza reti". Sono state 4 le stagioni di permanenza nel campionato di Promozione, le ultime due sotto la guida in panchina di Fabio Piras. E un mese fa il club ha dovuto piangere la scomparsa prematura del presidente Corrado Piras.

In sua memoria, fa sapere la società, in tanti fra imprenditori, dirigenti, tifosi, si sentono impegnati per far continuare la storia del calcio a Cortoghiana per un ritorno in Promozione. "Un plauso va fatto a tutti i ragazzi che hanno affrontato con maturità le numerose avversità della stagione", avverte l'allenatore Fabio Piras.

Compresi infortuni ed arbitraggi talora imbarazzanti come in una delle prime partite di campionato persa 2-1 quando un guardalinee distante circa 20 metri dalla linea di fondo convalido' un gol fantasma che poi le immagini fotografiche, difatti, smentirono. Il tecnico ha voluto ribadire un concetto già espresso: "Il Cortoghiana è una famiglia: si lavora per renderla ancora più grande e accogliente".

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