Houston, c'è un problema. Il Cagliari che aveva raccolto punti e applausi nelle prime quattro uscite si è perso. Tre sconfitte di fila per i rossoblù, che in questi 270 minuti tra Sassuolo, Chievo e Napoli hanno anche smesso di segnare e di creare occasioni.

E i numeri inchiodano Pavoletti e compagni, trascinati in fondo alle classifiche di squadra per quel che riguarda gol segnati, tiri totali e tiri nello specchio.

SAU KO - Non bastasse, ecco che l'attacco rischia di perdere per la gara col Genoa Sau. Il bomber di Tonara, fermatosi per un problema muscolare dopo mezz'ora della gara del San Paolo, ieri si è sottoposto ad accertamenti che hanno evidenziato una elongazione dell'adduttore della coscia destra.

Almeno una settimana di stop e condizioni da valutare, col rischio di saltare la sfida con i Grifoni. Ieri a riposo Cragno (affaticamento muscolare), l'altro portiere Rafael e Ceppitelli hanno svolto un lavoro personalizzato. Ancora terapie per Cossu e Melchiorri.

FLOP - Quattro reti segnate nelle prime quattro giornate, con Joao Pedro cannoniere (due centri), seguito da Barella e proprio Sau, unico attaccante di casa Rastelli capace di infilare la palla nella porta. Poi il buio.

A secco nelle due gare in casa con Sassuolo e Chievo, praticamente non pervenuti al San Paolo, dove si è registrato un record negativo stagionale per quel che riguarda i tiri totali (appena due) e quelli nello specchio, una conclusione mancina di Deiola dalla distanza, parata con lo sguardo da Reina, che ci ha messo quasi 80 minuti per sporcarsi i guanti.

LA PORTA È PICCOLA - Troppo piccolina per il Cagliari, la cui ultima gioia è fermata al gol di Joao Pedro a Ferrara contro la Spal. Poi lo stop. Un totale di 293 minuti senza lo straccio di una rete (270 più i 23 finali del "Mazza"), troppi per una squadra che davanti può contare su elementi come Pavoletti, Sau e Farias, in attesa di Melchiorri.

Un bottino totale di 4 reti che relega il Cagliari al terzultimo posto nella classifica dei gol segnati dopo sette giornate, a pari merito (si fa per dire) con Crotone e Sassuolo e davanti solo a Verona (3 gol) e Benevento (a quota 2). Anni luce distante dalle 25 reti del Napoli, primatista assoluto della Serie A. Ma anche dalle 11 reti segnate un anno fa nelle prime sette giornate.

MENO TIRI - Un Cagliari che scivola verso il basso anche nella classifica dei tiri, sia quelli totali che quelli nello specchio. Troppo pochi i palloni giocabili per gli attaccanti, spesso e mal volentieri costretti a cercare spazio vitale a distanze siderali dalla porta avversaria.

Ecco che si spiega il flop di Napoli, l'apice per una squadra capace di calciare verso il portiere rivale appena 59 volte (peggio ha fatto solo la Spal, con 54 tiri), dove Sau e Farias sono i maggiori tiratori (sette conclusioni a testa). E di questi 59 tiri, solo 29 sono indirizzati nello specchio della porta, superando solo Spal (28) e Verona (26).

Rastelli e il Cagliari ripartono da qui, per ritrovare pericolosità e, soprattutto, il gol che non c'è più.

CONTRO IL NAPOLI:

© Riproduzione riservata