L'immagine più chiara di questa partita, disastrosa sotto tutti i punti di vista, rimane quella di una Sardegna Arena che fischia i giocatori rossoblù all'uscita dal campo.

Il Cagliari è fuori dalla Coppa Italia e perde l'aereo per Milano, dove avrebbe dovuto affrontare, il 12 dicembre, l'Inter, con cui sabato ha perso in campionato.

Ma il Cagliari visto contro i nerazzurri - e che i nerazzurri ha messo sotto per quasi un intero tempo - era ben diverso da quello visto oggi.

Complici le scelte di Diego Lopez, che punta su diverse "seconde linee", e una prestazione da dimenticare. I rossoblù sono apparsi opachi, senza una direzione, a tratti persino arrendevoli.

La squadra di casa, dunque, dice addio alla Coppa Italia nel peggiore dei modi, perdendo 1-2 contro il Pordenone, formazione di Serie C a cui va dato il merito - sia ben chiaro - di aver giocato una gara ad alti livelli.

Una partita impostata da squadra di rango, affrontata con la giusta convinzione, con ordine e disciplina, puntando al colpo grosso. Tutto quello, insomma, che è mancato ai rossoblù.

Lopez ha provato a metterci una pezza in corso d'opera, ma la partita ha preso subito un piano inclinato da cui non è riuscita più a liberarsi.

Il Cagliari ha così incassato subito il primo gol di Sainz-Maza al 7'.

Gelo.

Poi i rossoblù si sono svegliati e con Dessena hanno rimesso le cose al loro posto.

Così il Cagliari ha iniziato a gestire la gara in un certo modo, sicuro che prima o poi avrebbe superato Perilli e portato a casa il risultato.

Ma le intenzioni non fanno risultato, e così a sorprendere è di nuovo il Pordenone che passa al 62' con Bassoli.

Cagliari colpito e affondato: i rossoblù provano a reagire ma non pungono più di tanto. Anzi, è il Pordenone che controlla meglio il gioco e crea pericoli, agguantando una storica qualificazione e il pass per Milano.

(Redazione Online/m.c.)

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