Altro che stadio "Covid free" adatto anche alla Lega Pro, come si vagheggiava un mese fa. Il "Vanni Sanna" di Sassari rischia di restare interdetto al pubblico per il campionato di Serie D. Con rammarico del Latte Dolce, ma soprattutto della Torres, che riesce a richiamare almeno 800-1.000 tifosi, a volte 2.000 nelle partite importanti.

Martedì pomeriggio al Comunale di Sassari arriveranno gli ispettori del Dipartimento Interregionale della Figc. Le regole sono cambiate: sino all'anno scorso bastava una sorta di autocertificazione dell'amministrazione comunale, ora la Federcalcio vuole controllare che documenti e certificazioni siano a posto.

Così non è purtroppo, perché serve un certificato prevenzione incendi, occorrono spogliatoi e servizi igienici (per le squadre e per il pubblico) a norma e un manto erboso curato. Un mese fa l'assessore comunale ai Lavori Pubblici Gianfranco Meazza e la Commissione consiliare hanno effettuato un sopralluogo, prendendo nota delle precarie condizioni dello stadio. Da allora però non è stato effettuato alcun lavoro di manutenzione, né sul campo da gioco, né nei locali, né per quanto riguarda le certificazioni.

Il presidente della Torres Salvatore Sechi puntualizza: "E' da quando sono rientrato nella società rossoblù, tre anni e mezzo fa, che faccio notare l'inadeguatezza e trascuratezza in cui versa l'impianto. Ho un progetto per il restyling dello stadio che ho depositato in Lega e protocollato al Comune, ma ad oggi nessuno ha chiamato. C'è la possibilità per i finanziamenti di accedere al Credito Sportivo, ma anche in questo caso è l'amministrazione comunale che deve fare domanda".

Il rischio concreto è che dopo la relazione degli ispettori della Figc il "Vanni Sanna" venga concesso solo per la disputa delle partite ma a porte chiuse.
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