È ora di «mettere da parte il fioretto e sfoderare la sciabola». Il tecnico del Frosinone Eusebio Di Francesco, ex Cagliari, usa una metafora per presentare il lunch match domenicale contro il Cagliari, una sfida salvezza da non sbagliare.

Le squadre sono separate da un solo punto in classifica, 19 i ciociari e 18 i sardi. Eppure fino a un mese fa la squadra di Di Francesco era la rivelazione del campionato, poi è arrivata una crisi nera, un solo punto nelle ultime 7 partite con le ultime due brutte imbarcate a Torino in Coppa e a Bergamo in campionato.

«Ho richiamato il gruppo - dice Di Francesco -. Servono maggiore cattiveria e determinazione. Senza queste caratteristiche tutto il resto va a morire. Questa squadra ha dimostrato di non mollare mai e di avere la tigna per andare a riprendere il risultato. Non ci dimentichiamo il percorso che stiamo facendo. Sapevamo che avremmo incontrato delle difficoltà, anche io non mi sarei augurato di perdere 5 partite di fila ma può succedere e dobbiamo reagire».

Il periodo negativo non fa perdere al tecnico la fiducia nel gruppo: «Credo che avremmo meritato qualche punto in più, ora dobbiamo tirare fuori il meglio da questi ragazzi che devono tornare a giocare con entusiasmo e spensieratezza. Ognuno deve togliersi qualcosa per darlo al compagno più vicino. Attraverso questo atteggiamento potremmo fare una grande partita. Si deve crescere nella fase difensiva di squadra ed abbiamo bisogno della spinta dei nostri tifosi».

La squadra è in emergenza: assenti Lirola, Lusuardi, Oyono, Monterisi, Marchizza, Baez e Kalaj.

«L'unico che qui non ha mai parlato di infortuni e alibi è il sottoscritto - sottolinea Di Francesco - Ho sempre guardato in faccia alla realtà, cercando di dare forza al gruppo. Ma sinceramente giocare partite senza terzini… L'altro giorno ho fatto un allenamento ed ho messo 4 centrocampisti a fare i terzini. Ma nessuno qui si è lamentato. La programmazione faccio fatica a farla a lunga gittata, per questi motivi. Ci troviamo ogni settimana ad organizzare la gara in maniera differente rispetto alla precedente. E a volte questo discorso sposta gli equilibri. Ma noi dobbiamo essere più forti delle difficoltà. Ecco perché chiedo il sostegno della nostra gente perché rimanere in questa categoria è un vantaggio per tutti e deve essere l'obiettivo comune. E per raggiungerlo tutti dobbiamo remare nella stessa direzione. Non voglio scuse, non voglio alibi, voglio gente con positività e un risultato importante».

(Unioneonline/L)

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