Il Cagliari incassa la seconda sconfitta consecutiva al Dall’Ara di Bologna. Ecco chi sale e chi scende nel borsino dei rossoblù dopo la prestazione. 

Chi sale

Ha compiuto 21 anni a marzo, ma ieri al Dall’Ara sembrava il più saggio e responsabile della compagnia. L’unico a puntare (e trovare) la porta del Bologna, l’unico a cercarla anche quando sembrava introvabile. Il primo gol in Serie A è un classico del suo repertorio, la prova provata che non è una questione di categoria ma di testa. Se Zito Luvumbo è in giornata, anche il difensore più navigato fatica a contenerlo. E il Cagliari in questo momento non può fare a meno della sua esplosività e della sua imprevedibilità. Intoccabile. L’unico dubbio per Ranieri, semmai, è capire chi può essere il suo partner ideale tra Petagna, Pavoletti e Shomurodov in base alla partita e alle strategie.

Chi scende

Boris dà, Boris toglie. Se prima del vantaggio di Luvumbo, Radunovic aveva tenuto in vita il Cagliari con il doppio intervento su Karlsson e Zirkzee, sul più bello consegna al Bologna la vittoria. E - paradossalmente - più che la papera che permette a Fabbian di segnare all’89’ (talmente surreale) è l’errore di posizione (e valutazione) nel gol del pareggio a sorprendere, proprio sul suo palo. Avvio di stagione contraddittorio (e sfortunato) per il portiere serbo dopo l’esordio col botto in casa del Toro. Con l’Inter aveva limitato i danni, ieri al Dall’Ara li ha creati. Col fantasma in panchina di Scuffet che scalpita, manco a dirlo, in vista della prossima partita contro la “sua” Udinese.

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