“Le possibilità che il ricorso del Cagliari venga accolto? Prossime allo zero”. Ad azzardare la previsione, ma con argomentazioni circostanziate, è Angelo Cerina, ginecologo, per lunghi anni presidente degli arbitri sardi ed ex vicepresidente nazionale dell’Aia tra il 1998 e il 2000.

Durante una pausa del suo lavoro, si presta a dare una spiegazione  di quel che è accaduto venerdì scorso al “Braglia” e le conseguenze che potrà avere il reclamo del Cagliari: “Partiamo da un presupposto”, spiega Cerina. “Nelle categorie inferiori è capitato che alcuni club abbiano fatto ricorso per la lunghezza non regolare delle bandierine o l’ampiezza non regolamentare delle porte. In questi casi viene presentato un reclamo all’arbitro e – come atto dovuto – il giudice sportivo avvia gli accertamenti e non omologa il risultato, mettendolo sub iudice”.

 Ma il caso Zappa sembra un po’ più “impattante” sulla partita del “Braglia”: “La procedura è la stessa. Ora il giudice sportivo farà delle indagini. Controllerà il referto e chiederà all’arbitro se ha davvero ammonito il giocatore del Cagliari.  Magari risponderà di non averlo ammonito, oppure dirà sì, che lo ha ammonito, ammettendo l’errore. Benissimo. Che cosa accadrà, quindi? Che il giudice sportivo omologherà la gara perché il Cagliari, che poi ha perso, è stato addirittura avvantaggiato per aver giocato gli ultimi 4 minuti in dieci anziché in nove”. Ed è qui che viene il bello: “Il rischio di un effetto boomerang è alle porte, infatti consiglio al Cagliari di cautelarsi, chiedendo un chiarimento in Lega. Se sabato Zappa venisse schierato contro il Benevento e il Benevento dovesse perdere, potrebbe presentare reclamo nel caso di una squalifica del giocatore legata alla partita del “Braglia”. Insomma, oltre al danno la beffa. Mi permetto poi che le partite fatte rigiocare, nella storia dei campionati di Serie A e B, non ne ricordo una. Ma aspettiamo le decisioni del giudice sportivo”.

Conferma su tutta la linea anche l’ex direttore di gara di Serie B Bruno Tuveri, che tuttavia solleva un altro problema: “Gli arbitri di oggi lavorano con la pressione del Var, hanno paura di decidere”, spiega. “Gli errori ci stanno, anche perché non credo alla malafede. Ma il modo di agevolare una squadra è ammonire i marcatori avversari nel primo tempo. In questo caso propendo per l’errore tecnico, ma Zappa ha creduto di essere stato ammonito per tutto il resto della gara e i suoi contrasti sono stati limitati dal timore di essere espulso”.

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