Caos Roma: si dimette Souloukou, fischi dei tifosi contro il club
Dopo l'addio tra le polemiche al tecnico e bandiera giallorossa, Daniele De Rossi, un’altra scossa(Ansa)
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Nuovo terremoto in casa Roma, tra dimissioni, vuoti di potere, silenzi dei Friedkin e una tifoseria che contesta, anche dopo che la squadra targata Juric rialza la testa. Dopo l'addio tra le polemiche al tecnico e bandiera giallorossa, Daniele De Rossi, all'inizio della settimana, a provocare l'ennesima scossa a Trigoria è l'amministratore delegato, Lina Souloukou, che ha deciso di rassegnare le dimissioni, poche ore dopo essere stata messa sotto scorta.
La tutela era scattata ieri, dopo le minacce ricevute come a seguito della decisione del club di licenziare Capitan Futuro e mettere la squadra nelle mani dell'allenatore croato Ivan Juric. Dimissioni tanto inattese quanto improvvise, quelle arrivate questa mattina da parte della Ceo greca, mentre i Friedkin erano già ripartiti per gli States, proseguendo sulla linea del riserbo assoluto anche a rischio del moltiplicarsi della indiscrezioni, in una piazza in cui il tifo scalda i cuori e avvelena le menti.
Mille le ipotesi su cosa possa essere successo: oltre alla paura per l'ambiente, l'ipotesi che la dirigente greca fosse rimasta tagliata fuori dalle scelte dei proprietari, e addirittura il ritorno di voci su una volontà di cedere di Friedkin sr., più volte smentita.
Di fatto, ora la Roma che è corsa ai ripari per la panchina e prova la ripartenza con Juric, deve ristrutturare anche la società, rimasta nelle mani del segretario Maurizio Lombardi e del ds Ghisolfi, legato al progetto Souloukou.
Tutto questo, mentre in campo la Roma trovava la prima vittoria del campionato con un avvio convincente di Juric, e per paradosso la risposta del tifo erano i fischi. Prima la plateale contestazione della Curva Sud rimasta deserta per la prima mezz'ora con i supporter giallorossi fuori e dentro lo stadio a intonare una serie di cori per l'ormai ex allenatore De Rossi. Fischiatissimi, dal resto dello stadio e poi anche dagli ultras entrati, il capitano Lorenzo Pellegrini e anche i senatori Cristante e Mancini.
Emblematico lo striscione "Non ci fate crescere con Cristante" issato all'arrivo del pullman della Roma allo stadio Olimpico, accolto dall'indifferenza generale e da un grande dispiegamento di polizia. Applauditi prima del fischio d'inizio solo Pisilli, Dybala ed El Shaarawy. Fischiato anche Juric, mentre al suo rientro dopo la mezz'ora di gioco la Curva Sud continua la protesta a suon di cori e messaggi contro la società con la Roma già in vantaggio con Dovbyk. “Non rispettate i nostri valori e le nostre bandiere. Da oggi torniamo alle vecchie maniere", è uno degli striscioni comparsi in Sud. Poi al fischio finale la squadra è andata verso la Curva, a prendersi altri fischi, nonostante il 3-0.
(Unioneonline)