La domanda sul Cagliari e il nuovo stadio non poteva mancare. Ieri, al termine della presentazione del nuovo staff tecnico, il presidente dell'Olbia Alessandro Marino ha spiegato perché i rossoblù potrebbero giocare in Gallura tra un anno e mezzo, durante i lavori del Sant'Elia. "Le condizioni di Olbia sono uniche in Sardegna. A Cagliari devono verificare se esistono possibilità in zona, dalle quali trarrebbero vantaggi sul piano logistico ed economico, ma noi siamo qua ad aspettarli".

Allo stadio di Is Arenas a Quartu, si sono aggiunte nelle ultime settimane altre opzioni con le autocandidature di Iglesias, Carbonia e San Gavino. La soluzione ottimale resta Cagliari, e il presidente Giulini starebbe lavorando in tal senso in accordo col Comune.

Se tuttavia la strada intrapresa non dovesse trovare sbocchi, Olbia vanta le carte giuste per accaparrarsi il gradimento dei rossoblù. "Costruiremo per loro una valida opportunità: l'amministrazione è disponibile, siamo già all'analisi preliminare dell'area de La Basa, dove sorgerà il nuovo stadio dell'Olbia. Sarebbe una struttura della quale, al di là del fatto che il Cagliari ci giochi o meno per due anni, si potrebbe fare il miglior uso possibile in prospettiva futura".

Con l'Olbia in Lega Pro (questo l'obiettivo del club gallurese) non sarebbe, insomma, edificata ad hoc per ospitare temporaneamente il Cagliari. "Non esistono ostacoli insormontabili", ha proseguito Marino. "L'ultima parola spetta al Cagliari, fermo restando che la soluzione estrema, ovvero giocare a Modena, scontenterebbe tutti".
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