La settimana che porta alla trasferta di Livorno è una settimana particolare per l'Olbia. Lunga e ricca di considerazioni. Intensa e carica di motivazioni. La sfida sul campo della quarta forza di Lega Pro, in programma domani (14.30) per la 6a di ritorno, arriva dopo due sconfitte di fila, nell'ordine Pro Piacenza fuori e Lupa Roma in casa. Risultati che, oltre a costare la zona playoff, hanno spinto il presidente Alessandro Marino ad alzare la voce e l'allenatore Michele Mignani a mandare un messaggio alla sua squadra alla vigilia dell'appuntamento con lo stadio "Rocchi": "I punti si fanno in molti modi. Il presidente ha ragione a non essere contento di ciò che ha visto: domenica non siamo stati brillanti come in altre occasioni, abbiamo perso su un infortunio a 1' dalla fine con una prestazione sufficiente, che se avesse portato allo 0-0 avremmo accettato. Arrabbiato? Certo che sì: non mi piace perdere, soprattutto in quel modo". Da vedere come i giocatori, in campo già lunedì, all'indomani della disfatta contro la Lupa Roma, reagiranno a tutto questo. Recuperano Cossu e Ricci, Kouko rientra dalla squalifica: lo stesso non si può dire per Piredda, che sconta domani la terza giornata. Per la cronaca: a Livorno l'Olbia non ha mai vinto, ma all'andata passò 1-0 grazie a un gol di Miceli. Amaranto affamati di punti dopo la sconfitta col Como e il pareggio con la Lucchese e decimati dagli infortuni (out gli attaccanti Vantaggiato e Cellini e i difensori Gonnelli e Rossini). "A dispetto delle assenze e degli ultimi risultati, maturati in contesti particolari, il Livorno resta una squadra di categoria superiore. Andiamo a fare risultato: le motivazioni non mancano", spiega Mignani, "ma dobbiamo fare tutte le cose per bene ed essere cattivi, metterci personalità e aggrapparci alla nostra qualità, nella consapevolezza che ci sarà da soffrire, correre e lottare".
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