Un pareggio acciuffato per i capelli, che va tremendamente stretto al Cagliari. Il Bologna strappa un punto (1-1) al Sant'Elia, difendensosi con ordine e fortuna e sfruttando forse l'unica occasione da rete dell'intera partita. Resta il rammarico perché, in un Sant'Elia esautito ma con la Nord deserta, gli applausi sono fioccati. Era un Cagliari in emergenza. Privo di sette uomini, Rastelli ha provato a mischiare le carte, rinfoltendo il centrocampo con due ali anomale, Isla e Sau, e dando maggiore libertà a Di Gennaro. Per un'ora è un Cagliari quale raramente si era visto quest'anno. Belle trame in velocità, tre o quattro palle gol nel solo primo tempo. Sau è in vena, Di Gennaro riesce a inserirsi tra le linee scambiando bene con Isla e Borriello, che fa da parafulmine per gli inserimenti dei centrocampisti. Nel primo tempo, però, la squadra di Rastelli ha il demerito di non segnare. Una "colpa" che viene pagata a caro prezzo quando Donadoni inserisce Verdi. L'ex romanista trova dopo due minuti la chiave per scardinare la difesa cagliaritana, dando il via al break che consente a Destro di portare in vantaggio i suoi con il più facile degli appoggi a porta vuota. Il Cagliari accusa il colpo, rivitalizzando la squadra felsinea che ne aveva sino ad allora subito l'iniziativa. Rastelli, che aveva rinunciato a Murru per schierare Capuano esterno sinistro, manda nella mischia il nuovo arrivato Miangue al posto di Ceppitelli, poi richiama Dessena e inserisce Salamon nell'inedito ruolo di torre offensiva, per il disperato assalto finale. Salamon offre a Borriello la palla che causa la punizione e lo stesso napoletano la trasforma con freddezza da campione. C'è il tempo per provarci ancora e Salamon di sinistro per poco non consacra il suo nuovo ruolo con un clamoroso gol.
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