Grande vittoria, in rimonta, per il Cagliari Primavera. I ragazzi di Pisacane, con una prova di carattere, stendono l’Atalanta 3-1 mettendo a segno tutte e tre le reti nella ripresa, con Konate, Marini e Malfitano (questi ultimi due subentrati dalla panchina). Da sottolineare il calcio di rigore parato da Iliev a Castiello, al 57’, sul punteggio di 1-1, che avrebbe potuto cambiare le sorti della gara. I baby rossoblù salgono a quota 40 e si riavvicinano in zona playoff, a -5 dal sesto posto occupato dal Torino, che ha però una gara in meno.

Il tecnico dei sardi Fabio Pisacane ha rilasciato le seguenti dichiarazioni al termine del match: «Abbiamo vinto in rimonta ma solo perché nel primo tempo non abbiamo finalizzato quanto prodotto – spiega l’allenatore - Nel secondo tempo la squadra ha avuto potenzialmente tre occasioni da gol. Se si contano tutte le azioni del primo tempo, sicuramente poteva essere una partita molto più in discesa al cospetto di un avversario di tutto rispetto che, comunque, ha vinto a Sassuolo, a Firenze, a Torino e che non ha quei punti per caso. Oggi, però, ha trovato una squadra ben organizzata e spietata che continua a migliorare di settimana in settimana. La svolta è arrivata anche dai ragazzi che sono entrati dalla panchina con la voglia di prendersi la scena». 

Pisacane ha parlato anche di Iliev, non sempre titolare ma oggi protagonista con il rigore parato sull’1-1: «Non è che Iliev non sia sceso in campo per demeriti – precisa – A livello giovanile la gestione fa la differenza. Anche Wodzicki si è seduto in panchina da quando abbiamo vinto contro la Juventus. Ho cercato di alternarli, di fare una buona gestione, prendendomi anche dei rischi. Ma sono rischi che mi prenderei altre mille volte perché solo ragionando in questo modo posso avere delle risposte da entrambi e, quindi, un quadro più chiaro. Altrimenti è difficile giudicare i ragazzi se non si fanno giocare. È normale che, se sono qui, vuol dire che hanno delle potenzialità. Abbiamo due portieri di livello, che si sono alternati nel corso degli anni, che hanno fatto buone cose così come degli errori, come li fanno tutti. Sono contento di entrambi come sono contento di Marini e di Franke. Soprattutto quest’ultimo, è stato bravo a non farsi prendere dall’ansia al debutto, dopo quel rigore. La situazione va analizzata a 360 gradi, per cui non mi sento di condannare il ragazzo. Malfitano? È un ragazzo su cui ho creduto dall’anno scorso. Vedere far gol un ragazzo del 2007, in un campionato di Primavera 1, è un risultato importante per il settore giovanile. Ci tengo a fare i complimenti a tutti coloro che lavorano ogni giorno per il settore giovanile del Cagliari. Senza di loro, Malfitano non sarebbe al Cagliari».

Un po' di rammarico, invece, per l’obiettivo playoff, che rimane comunque ancora alla portata: «All’inizio la valenza dei giocatori non era questa di adesso. Non lo dico per prendermi dei meriti. È evidente l’evoluzione e la crescita che hanno avuto i ragazzi. Ho cercato di metterli nelle condizioni migliori e di far emergere le qualità di ognuno di loro.  Non ci dobbiamo dimenticare da dove siamo partiti e che siamo tra le squadre più giovani del campionato, insieme a Inter e Juve. C’è un po’ di rammarico, ma solo perché si poteva osare e perché abbiamo lasciato dei punti per strada. Ma fino a quando la matematica non ci condannerà, proveremo a dare il massimo. Certo è che, se oggi abbiamo 40 punti è perché meritiamo questi punti».
 

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