Cagliari, chi sale e chi scende dopo il successo ottenuto in casa contro il Palermo. 

Chi sale: Nahitan Nandez

“Che confusione, sarà perché ti amo. Un’emozione che cresce piano piano”. Sino a trascinare tutta la squadra e diventare un fattore. Sotto tutta quella polvere sollevata in lungo e in largo da Nahitan Nandez, le chiavi del match. È lui a dare il colpo di “remi” decisivo quando la barca sembra poter affondare da un momento all’altro. Il cross (chirurgico) per Deiola permette di annullare quasi subito il vantaggio di Segre e spazzare via sul nascere i fantasmi. Lo strappo che porta al secondo “giallo” di Marconi è la scintilla che ridà coraggio al Cagliari togliendo allo stesso tempo un uomo al Palermo. Incisivo a dir poco. E pensare che non era al top della condizione dopo la botta rimediata dieci giorni fa al “Curi” (esce, infatti, stremato). Sul ponte rossoblù sventola di nuovo bandiera uruguaiana.

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Chi scende: Marco Mancosu

È sottotono e fatica a entrare in partita. Ranieri lo tiene comunque in campo sino all’83’ sperando in una sua giocata risolutiva che, però, non arriva. Partita più di sacrificio e sporca, stavolta, per Marco Mancosu, altrettanto preziosa per l’economia della squadra in fase di non possesso. Non è la stessa cosa, è vero. Ma a spazzare via le nubi di una prestazione opaca ci pensano gli stessi tifosi al momento del cambio. Davvero commovente la “standing ovation” della Domus che lo accompagna fuori dal rettangolo di gioco: un omaggio all’eurogol di dieci giorni fa a Perugia col quale il centrocampista sardo è entrato di diritto nella storia del Cagliari comunque vada finire la stagione. Un passaggio a vuoto fisiologico contro il Palermo, soprattutto al rientro da un infortunio. Il suo 5 in campo, tuttavia, rassicura. Sempre, comunque.

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