«I tifosi si sono aggrappati a me già l'anno scorso. Lo dicevo già 34 anni fa "risorgeremo": è ancora attuale». Claudio Ranieri ringrazia il pubblico per il supporto, nel 2-1 del Cagliari al Bologna che permette di trovare tre punti determinanti per la corsa salvezza.

Ma l'allenatore non dimentica le difficoltà incontrate nel corso del match: «I primi venti minuti sono stati un incubo, col Bologna che ha giocato molto bene. Per fortuna il gol dell'1-1 ci ha dato fiducia e abbiamo iniziato a giocare come una squadra che si deve salvare. Sfidavamo il Bologna che lotta per entrare in campo, ma noi dobbiamo mettere tutto e all'inizio è stato difficile». Sul mercato: «Voglio gente che si sacrifichi. Se ci salveremo non sarà per gli undici titolari, ma per chi gioca poco e quando lo fa mette in campo una grande partita».

La gestione. Il Cagliari ha reagito, ha ribaltato un avversario che era alle porte della zona Champions League e ha mandato un messaggio alle concorrenti dirette. E lo stesso Ranieri dà al suo gruppo un avviso sugli errori da non ripetere: «Se non metti la determinazione, la voglia di pressare e di sacrificarsi è logico che arrivi sempre un attimo in ritardo e loro cambiano gioco. Ho detto dall'inizio che ci sarà da soffrire: adesso siamo un punto dalla zona retrocessione, ma il campionato è lungo e c'è ancora da lavorare. Non abbiamo fatto nulla, bisogna ancora dimostrare».

La scelta in attacco oggi è ricaduta su Petagna, non solo per le tante assenze, ed è arrivato il primo gol in stagione. «Ha fatto una partita strepitosa, ma non solo lui. È entrato in uno spogliatoio magnifico: dovete vedere come si allenano i giocatori esperti, a mille all'ora, e lui sta arrivando a quel ritmo. È un giovane diesel, che ha bisogno di giocare, e deve spingere anche in allenamento o non riesce a farlo pure in partita: sta diventando un punto di riferimento. Sono contento anche per Wieteska, che non giocava da tanto tempo».

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