Il Cagliari Calcio ha stretto con il gruppo Costim un accordo per la realizzazione del nuovo stadio che sostituirà il vecchio Sant’Elia.

Lo ha annunciato stamani in conferenza stampa il presidente Tommaso Giulini. Costim è una holding indistruale con capofila Percassi che si occupa della realizzazione “chiavi in mano” di grandi progetti di rigenerazione urbana.

L’obiettivo è demolire l’attuale impianto nel 2023, per cominciare i lavori nel 2024 e iniziare a giocare nel nuovo stadio nella stagione 2025-26.

Nel nuovo soggetto confluiranno capitali di Cagliari e di Costim, circa 25-30 milioni. Sessanta per cento delle quota al Cagliari, quaranta alla Costim. "Un'intesa - ha detto Giulini - che diventa la società veicolo a cui auspicabilmente sarà affidata la realizzazione del nuovo stadio".

Nella società andranno a confluire anche i circa 40 milioni di contributi pubblici di Regione e Comune. Ci sono già 10 milioni accantonati per la demolizione del vecchio Sant'Elia.

Lo stadio sarà un “bene pubblico” in gestione al Cagliari per 50 anni, poi passerà al comune. 

Il costo complessivo dell'operazione è di 125-130 milioni. I tempi sono slittati e i costi aumentati a causa dell'incremento dei prezzi delle materie prime e della guerra in Ucraina.

“Contavamo di presentare il progetto definitivo entro fine febbraio. Ma abbiamo dovuto ricalcolare tutto per la crescita dei prezzi di calcestruzzo, alluminio e acciaio - ha spiegato Giulini -. Ad aggravare la situazione anche i fatti di questi giorni. Ora il mese di maggio sarà cruciale: in senso sportivo e per la realizzazione dello stadio”.

“Un onore e un investimento” per il presidente di Costim Francesco Percassi, “nel business plan prevediamo per la sostenibilità flussi continui di presenze”.

“Lo stadio sarà importante per il quartiere di Sant'Elia e per tutta la città - ha affermato il sindaco Paolo Truzzu -, sarà un polo importante di attrazione anche turistica per dare una svolta a tutta l'area. Il fatto che non ci sia il centro commerciale lo vedo come un'opportunità per la città, noi abbiamo un'area che può diventare un grande villaggio sportivo. Vogliamo offrire ai cittadini la possibilità di fare sport all'aria aperta ma anche un luogo da destinare alla vita notturna e al turismo”.

“L'idea – ha aggiunto il sindaco – è quella di un museo dell'innovazione e della scienza, che possa essere in linea con la tradizione della città e in considerazione del fatto che come Isola siamo al centro dell'attenzione della ricerca scientifica mondiale".

Sulla capienza “occorrono 30mila posti”, ha chiarito Giulini, che ha fatto sapere di aver ricevuto una lettera della Figc. Nel 2028 o 2032 l’Italia potrebbe ospitare un Europeo o un grande evento internazionale, e Cagliari assieme ad altre 11 città è coinvolta nell’operazione. “Servono 30mila posti e noi ci muoveremo in questa direzione partendo dalla capienza iniziale di 25mila, con la possibilità di estendere l’ingresso a 30mila spettatori”.

IL FUTURO DEL CLUB – Giulini ha parlato anche del futuro del Cagliari, gli investimenti sembrano smentire le possibilità di una cessione del club: “Non chiudiamo le porte a nessuno – ha precisato il presidente –, non siamo stati approcciati da nessun investitore ma non li abbiamo neanche cercati. Se ci fosse qualcuno disposto a far crescere il progetto come sta succedendo all’Atalanta, vedremo”.

Sul calcio giocato: “Veniamo da una partita più che discreta ma non abbiamo ancora fatto nulla. Stiamo cercando di recuperare un disastroso girone di andata. Saranno due mesi cruciali, dobbiamo stare concentrati perché è un obiettivo difficile e non scontato”.

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata