Un’altra sconfitta in trasferta. Anche a Bergamo il Cagliari perde (2-0 dall’Atalanta), ma l’impressione e quasi che la partita sia stata persa prima del fischio d’avvio. Un po’ perché le condizioni con le quali i rossoblù si sono presentati allo stadio Azzurri d’Italia, con una lista infinita di assenti e praticamente senza attaccanti non consentivano grande margine di manovra a Rastelli; un po’ perché ancora una volta l’approccio alla partita è stato clamorosamente sbagliato.

Il tempo di adattarsi all’inedito 4-1-4-1 disegnato dall’allenatore e l’Atalanta era già sul 2-0 in appena 17’. Due prodezze del Papu Gomez, sicuramente, ma anche molta responsabilità del Cagliari: palle perse (Dessena e Di Gennaro), marcature insufficienti (lo stesso Dessena e Pisacane) e, nonostante la superiorità numerica, Rafael ha dovuto raccogliere due palloni in fondo alla propria rete.

Inutile dire che il resto della sfida è stato inevitabile e diretta conseguenza di una così negativa premessa. Brava l’Atalanta a pressare il Cagliari impedendogli costruire una manovra fluida, nonostante la presenza di tanti centrocampisti; bravi i rossoblù quando sono riusciti a fare altrettanto, creando anche qualche potenziale pericolo alla porta di Berisha, per altro mai impegnato.

Archiviata l’ennesima trasferta negativa (sinora solo la vittoria con l’Inter e il pareggio a Pescara), restano alcune annotazioni. La carenza di qualità sugli esterni è sin troppo visibile; le condizioni precarie di Borriello fanno capire quanto poco buone fossero quelle di Sau, unica alternativa in panchina. Tra il solito incrollabile Bruno Alves e l’irriducibile attaccante napoletano si è visto un vuoto di qualità che neppure il tardivo risveglio di Di Gennaro e la buona volontà di Barella hanno saputo colmare. In più, sono fioccati i cartellini e quello a Ceppitelli è il più pesante, perché lo terrà fuori dal match con la Juventus.

Di positivo ci sono i pochi minuti giocati da Ionita e Serra: l’uno perché il suo infortunio è stato un dazio troppe pesante da pagare al campionato; l‘altro perché, a dispetto di doti fisiche non eccelse, il suo percorso nelle giovanili potrebbe essere indicativo di un futuro interessante.

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