Festa in casa Dinamo per il compleanno del capitano, del giocatore più fedele di tutta la serie A che sta disputando la stagione numero 13 a Sassari.

Un record nel Terzo Millennio, che con l'aumento vertiginoso degli stranieri e i continui ricorsi al mercato ha fatto quasi scomparire le bandiere delle squadre.

Classe 1985, nato nella lombarda Sant'Angelo Lodigiano vicino al cugino Danilo Gallinari, stella dei Los Angeles Clippers, e ad Alessandro Matri, bomber del Cagliari tra il 2007 e 2011, Devecchi è cresciuto nelle giovanili di Milano dove ha debuttato in serie A il 19 aprile del 2003 contro Biella.

A Sassari la guardia-ala è approdato nell'estate del 2006, chiamato dalla famiglia Mele che l'anno prima aveva rilevato la Dinamo dall'avvocato Dino Milia. "Non ho mai pensato allora che sarei rimasto così a lungo sino a farne una scelta di vita" ha sempre dichiarato. E invece Jack Devecchi ha messo radici e la gara di domenica contro la Virtus Bologna gli ha consentito di raggiungere le 580 presenze a Sassari.

Per tagliare il traguardo delle 600 partite la formazione di Pozzecco dovrebbe arrivare in finale di Europe Cup e alle semifinali scudetto. Sarebbe comunque una tappa intermedia, perché il presidente Sardara gli ha fatto firmare un contratto sino al 2023. Significa che quando il capitano smetterà di giocare, avrà comunque un ruolo all'interno della società. Meritato con la serietà e la disponibilità di una persona davvero splendida prima ancora che di un giocatore serio e capace di guadagnarsi il titolo di ministro della Difesa. Dicastero dove esercita ancora quando gioca: chiedere informazioni a Kravic, il pivot della Virtus, che dopo un cambio difensivo è stato marcato dal capitano.

Ebbene, nonostante i 211 cm di altezza non è riuscito a ricevere, perché Devecchi coi suoi 196 cm di volontà e tecnica gli ha girato intorno ostruendo qualsiasi via di passaggio. È finita come accade spesso quando uno è marcato da Jack Devecchi: palla persa dell'attacco.
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